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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Il dramma di Pina, mamma suicida nel fiume: nessuna traccia delle gemelline

La polizia sta controllando tutta la zona tra Testaccio e Marconi, a Roma, ripercorrendo il tragitto dalla casa della donna e il ponte da cui si è lanciata. Intanto le piccole Benedetta e Sara sono ancora disperse

Vanno avanti le ricerche delle due gemelline di 4 mesi scomparse nel nulla dopo il ritrovamento del corpo senza vita della loro mamma, la 38enne Giuseppina Orlando, avvenuto nei pressi di Ponte Marconi, a Roma, nella mattina di giovedì 20 dicembre.

La donna ha percorso 500 metri dalla sua abitazione fino a Ponte Testaccio, poi si è lanciata nel Tevere. Il ritrovamento è poi avvenuto qualche ora più tardi, a circa 2 chilometri di distanza. Nessuna traccia invece delle due bambine.

Mamma suicida a Roma: il dramma di Pina

Pina, come la chiamavano tutti, originaria di Agnone, in provincia d'Isernia, abitava in via Aldo Manuzio 97 col marito ingegnere, anche lui di origini molisane. "Mi sono svegliato e non c'erano più", ha detto l'uomo che si è presentato ieri mattina in Commissariato per denunciare la scomparsa. 

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Le bambine, Benedetta e Sara, sono nate premature, a fine agosto, ed erano da poco uscite dall'ospedale. Secondo quanto emerso la 38enne, che lavorava in uno studio notarile, soffriva di depressione. I due erano andati a vivere a Testaccio da qualche mese, il loro appartamento affacciava davanti al mercato rionale. Una via dove, più o meno, di vista si conoscono tutti. "Il marito è entrato nel mercato a cercare la moglie con le bimbe. Piangeva e chiedeva aiuto", ha raccontato un commerciante.

Mamma suicida a Roma: dove sono le gemelline?

Come riporta Lorenzo Nicolini su RomaToday, una residente ha detto a chi indaga di aver visto la donna "camminare con le due bambine, in braccio, strette". Gli agenti di Polizia, per tutta la giornata di giovedì, hanno rifatto quel percorso, quei 500 metri che dividono via Aldo Manuzio 97 da Ponte Testaccio. Controllato, a fondo, anche largo Giovanni Battista Marzi. Poi gli anfratti e le zone vicino la banchina, anche a bordo Tevere.

Gli  agenti di Polizia hanno cercato ovunque, rifacendo più volte quel tragitto, controllando tra i cassonetti e nelle vicinanze del fiume, ma di loro nessuna traccia. Nel frattempo la Procura di Roma ha avviato una indagine per omicidio-suicidio. Il fascicolo è al momento affidato al pm di turno Mario Palazzi. Le indagini proseguono serrate.

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