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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Lecco

Espulso dall'Italia un imam kosovaro "predicatore d'odio"

Viveva con la famiglia a Olgiate Molgora e lavorava in provincia di Bergamo. Era stato respinto dalla Germania perché giudicato coinvolto nella radicalizzazione di "combattenti stranieri" per lo Stato islamico

E' stata decisa l'espulsione per un imam kosovaro residente nel lecchese. Idriz Idrizovic, domiciliato a Olgiate Molgora insieme alla moglie e a cinque figlie, è considerato "soggetto pericoloso per la sicurezza nazionale", in relazione ai suoi collegamenti con alcuni “imam itineranti”, predicatori che esprimono posizioni esplicitamente integraliste, ultraradicali e di propaganda dello Stato Islamico.

Tra questi c’erano Idriz Bilibani (originario della regione montuosa di Gora, impegnato soprattutto nelle attività di propaganda per la radicalizzazione, arrestato il 17 settembre 2014 dalla polizia kosovara poiché coinvolto in attività terroristiche) e Husein Bosnic (alias “Bilal”, ex appartenente alla Brigata “Al Mujahid” presente in Bosnia durante il conflitto balcanico di fine anni ’90, predicatore itinerante arrestato il 3 settembre 2014 dalla polizia bosniaca nel corso di un’operazione antiterrorismo, poiché ritenuto parte di un’organizzazione finalizzata al finanziamento ed al reclutamento di “foreign fighters” da inviare verso i teatri di guerra siriano ed iracheno). 

L’operazione è stata eseguita dai carabinieri del ROS e del Comando provinciale di Lecco. L’indagine ha documentato l’attività di proselitismo condotta da Idrizovic anche attraverso l’impiego di dispositivi telematici. L’uomo, infatti, effettuava frequenti collegamenti all’emittente radiofonica kosovara “Radio Bambus”, che trasmette in bassa frequenza solo nella zona del villaggio di Restelica Gora (Kosovo) e nel resto del mondo via web. In tali circostanze Idrizovic leggeva, traduceva e commentava passi del Corano e si intratteneva in dibattiti con soggetti che intervenivano in diretta attraverso Skype o Viber. Dall’attività di collaborazione tra il Ros e la polizia tedesca è anche emerso che Idrizovic ha intrattenuto relazioni con la comunità islamica kosovara presente in Germania, a Dortmund. Per questo tra l’8 e il 15 dicembre 2016 ha effettuato un viaggio in Germania, dove ha incontrato diversi connazionali e frequentato più centri culturali islamici e moschee a Dortmund ed Hagen. 

Proprio in relazione alla sua frequentazione della comunità tedesca, il kosovaro aveva richiesto il rilascio della carta di soggiorno in modo da poter lasciare l’Italia e trasferirsi in Germania per ricoprire l’incarico di imam presso un centro culturale nella città di Dortmund: le autorità tedesche però nel luglio di quest’anno lo hanno respinto al suo arrivo all’aeroporto di Colonia, notificandogli un provvedimento di divieto di ingresso nel loro territorio della durata di 4 anni, in quanto considerato “predicatore d’odio” salafita, coinvolto nella radicalizzazione di “combattenti stranieri” per lo Stato Islamico. Sposato con una sua connazionale, Idrizovic era giunto in Italia nel 2008 con i propri familiari e fino a giugno di quest’anno aveva una stabile attività lavorativa in provincia di Bergamo, come dipendente di una società cooperativa di Milano.

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