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Giovedì, 30 Marzo 2023
Città Varese

Un'altra impresa storica è in liquidazione

La decisione, comunicata con una nota ufficiale a firma del liquidatore, fa saltare circa 140 posti di lavoro

Azienda in crisi o decisione arbitraria? La “Leggiuno spa“, storica azienda tessile - dell’omonimo comune del varesotto - che nel 2018 aveva festeggiato i 110 anni di attività, e dal 2008 di proprietà di un gruppo industriale indiano, ha annunciato lo stato in messa di liquidazione. La decisione, comunicata con una nota ufficiale a firma del liquidatore, fa saltare circa 140 posti di lavoro.

A riportare la notizia è varesenews, il sito locale che fa luce sull’epilogo dell’impresa tessile. “Dopo le dimissioni premature del precedente amministratore, che hanno bloccato l’attività aziendale, i soci in data 6/7/2022 hanno messo il liquidazione la Leggiuno Spa nominando lo scrivente legale rappresentante con poteri di ordinaria e straordinaria gestione fino all’approvazione del bilancio al 31/12/2024 (primavera 2025)”, scrive il liquidatore Edoardo Fortis, ripreso da varesenews. Fortis sta procedendo all’esame dei documenti coadiuvato dal presidente del collegio sindacale e dal legale della società. Il liquidatore fa sapere che dopo il 19 luglio “si procederà al pagamento delle spettanze del mese di giugno 2022 per tutti i dipendenti”, mentre – si legge nella circolare resa pubblica - il prossimo 25 luglio si terrà un incontro fra le parti.

Il liquidatore, come scritto nella nota, è intenzionato a terminare le lavorazioni di “finissaggio di alcuni ordini”, tenendo conto delle disponibilità di energia e far utilizzare nel frattempo ferie e “rol“ (cioè i permessi lavorativi) a chi non è impegnato nelle lavorazioni o nel lavoro di rendicontazione richiesto. “Va tenuto conto – scrive il liquidatore - che nell’interesse di tutti devono essere attivate tutte le protezioni aziendali possibili al fine di salvaguardare gli impianti, le attrezzature, i magazzini di materia prima di semilavorati e prodotti finiti, gli immobili e tutte le vie di accesso all’azienda”.

La domanda è cosa resta dei 140 lavoratori, che nell’arco di qualche settimana si troveranno senza impiego. I dipendenti sono in fibrillazione per la scelta dell’azienda della messa in liquidazione, che non è una procedura concorsuale ma rientra in una volontà dei vertici aziendali di chiudere l’impresa. Sono attesi sviluppo in ambito sindacale sulle misure da adottare. I lavoratori hanno sottolineato le commesse non mancano, così come la produzione non avrebbe mai segnato una battuta d’arresto. Sono dunque attesi sviluppi a breve per capire quali iniziative verranno portate avanti in ambito sindacale.

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