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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Brescia

La tragedia sulla A21: chi sono le cinque vittime del drammatico incidente

Erano tutti operai edili che stavano tornando a casa dopo una giornata di lavoro. La tragedia si è consumata sull'autostrada A21

Sono tutti morti sul colpo gli uomini a bordo del Fiat Doblò, dilaniato dopo essersi schiantato ieri pomeriggio contro un tir fermo sull’autostrada A21, finendo sotto il rimorchio. Sull'asfalto non ci sarebbero segni di frenata: il conducente potrebbe non essersi accorto dei rallentamenti già in corso sul tratto autostradale. Ma la dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, che hanno sequestrato i mezzi coinvolti.

Chi erano le vittime

Stavano tornando verso casa dopo una giornata sui cantieri. Lavoravano tutti per una ditta edile. Quattro di loro abitavano in provincia di Brescia, uno in provincia di Bergamo: tra le vittime bresciane il 40enne Simone Abeni, residente a Colombaro di Corte Franca; poi Maurizio Signoroni, 55 anni di Adro e Bruno Bacchi, 67 anni e ancora di Adro, il “veterano” del gruppo, a cui mancavano poco alla pensione. Insieme a loro due marocchini, di 40 e 51 anni: il primo abitava a Castrezzato, il secondo a Covo, nella Bergamasca.

Le indagini della Polstrada: nessuna traccia di frenata

Diverse le ipotesi al vaglio della Polstrada: tra le più accreditate che il conducente possa aver avuto un malore, oppure che si sia addormentato alla guida. Sta di fatto, come detto, che non ci sarebbero segni di frenata: il furgone si è schiantato in velocità con il mezzo pesante, rimanendo completamente distrutto. I feriti sono stati soccorsi ma non c'è stato niente da fare. Il tratto stradale è rimasto chiuso al traffico per ore, quasi fino a tarda sera, per permettere le operazioni di soccorso e messa in sicurezza. Nessun altro è rimasto ferito, nessun altro mezzo coinvolto. Le code e i rallentamenti si sarebbero formati a causa di un altro incidente, qualche chilometro più avanti, un tamponamento senza feriti.

I cinque operai stavano lavorando in un cantiere di Parma. Lavoravano da tempo insieme. Poco prima delle 18 un agricoltore stava lavorando in un campo che, nei pressi di località La Secca a San Pietro in Cerro, costeggia la diramazione A1-A21, in direzione Brescia. È l’unico testimone dell’incidente stradale, chiamato poi dalla polizia sulla carreggiata per raccontare quello che i suoi occhi avevano visto: "Una scena raccapricciante". "C’era un camion (che trasportava paglia, nda) fermo in prima corsia con le quattro frecce accese".

"Ho visto il Doblò arrivare a forte velocità e ho pensato “ma cosa fa, non si ferma?”. Si è accorto del camion fermo ad una ventina di metri di distanza ma il tentativo di evitarlo non è servito a nulla: si è sentito un forte boato".

Sull'asfalto non ci sarebbero segni di frenata: il conducente potrebbe non essersi accorto dei rallentamenti già in corso sul tratto autostradale.

Le salme si trovano all’obitorio di Piacenza dove oggi i familiari dei cinque muratori morti procederanno al triste rito del riconoscimento. 

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