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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Treviso

Identificato grazie ai video il turista austriaco che ha mutilato la statua di Canova: "Pagherò i danni"

Tutto era successo alle 12.30 di sabato scorso. Il turista, che faceva parte di una comitiva di connazionali, è stato filmato mentre si sdraiava a fianco della statua, scattando fotografie. Nel rialzarsi era scivolato e aveva inavvertitamente danneggiato l'opera d'arte

Prima l'hanno individuato, poi è stato lui stesso ad ammettere le proprie responsabilità: trovato il turista austriaco 50enne che sabato scorso aveva danneggiato la “Paolina Borghese” di Antonio Canova, custodita nella Gipsoteca di Possagno (Treviso). L'aveva danneggiata nel tentativo di scattare un selfie. I Carabinieri della stazione di Pieve del Grappa (Treviso) hanno esaminato i video delle telecamere di sorveglianza interne, dove erano riprese tutte le fasi del danneggiamento.

Tutto era successo alle 12.30 di sabato scorso. Il turista, che faceva parte di una comitiva di connazionali, è stato filmato mentre si sdraiava a fianco della statua, facendosi scattare delle foto. Nel rialzarsi era scivolato e aveva inavvertitamente danneggiato l'opera d'arte, staccandone di netto le dita dei piedi. Pur accortosi del danno, si era allontanato come nulla fosse.

Risalendo però al registro delle visite - obbligatorio anche per le norme di sicurezza anti Covid-19 - i carabinieri sono risaliti ai nomi. Effettuate tutte le verifiche del caso, i militari dell’Arma, con l’ausilio di un interprete, hanno contattato telefonicamente la signora che aveva prenotato la visita del gruppone, nel frattempo ritornata in patria, spiegandole con dovizia di particolari l’accaduto ed evidenziando la gravità del danno. A quel punto, in lacrime e presa dalla disperazione, la signora ha affermato che l’autore del gesto era il marito che, preso dal panico e resosi conto del danno causato, si era allontanato.

Pochi minuti dopo, l’uomo, un cittadino austriaco di 50 anni, ha inviato alla Stazione dei carabinieri di Pieve del Grappa un accorato messaggio in posta elettronica con cui, nel trasmettere le sue generalità e la foto della propria carta d’identità, ha confermato i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi tutta la responsabilità. I militari hannoeffettivamente riscontrato che la foto del documento d’identità del turista combaciava perfettamente con l’uomo ritratto nei fotogrammi.

Il fascicolo è stato trasmesso alla procura per tutte le valutazioni del caso.

Per farsi un selfie un turista ha rotto una statua del Canova

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