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Sabato, 20 Aprile 2024
TORINO

Ken Loach sta con i lavoratori: "Dobbiamo lottare anche per le generazioni future"

Il regista britannico è arrivato a Torino per incontrare i lavoratori, in particolare della cooperativa Rear. In un lungo intervento ha detto di voler lottare con loro e di farlo tutti insieme

TORINO - Non è venuto per il Film Festival, ma è arrivato a Torino per incontrare i lavoratori licenziati della Rear. Una folla di oltre 400 persone ha accolto il regista Ken Loach. Tra loro tanti precari, cassaintegrati e ragazzi che hanno perso il lavoro. Come Federico Altieri, lavoratore della cooperativa Rear licenziato "per aver indossato una maglietta con scritto 'e adesso sospendeteci tutti'".

E' stato proprio Federico Altieri a scrivere al regista Loach e a raccontare la sua storia, a raccontare quello che stava accadendo all'ombra della Mole a tanti lavoratori come lui. "Io ho sempre lavorato volentieri - ha raccontato al pubblico presente - e non ho mai ricevuto una lettera di richiamo. L'unica pecca nella mia carriera, se così possiamo chiamarla, è stata quella di indossare una maglietta. Io ho visto una collega licenziata dopo undici anni di carriera e l'anno scorso dopo un taglio aziendale salariale, la vita mia e dei miei colleghi è cambiata". Federico ha mostrato a tutti il suo contratto di assunzione da meno di 5 euro all'ora. "Ci vogliono 200 ore al mese per arrivare a 1.000 euro".

Ken Loach questa estate ha ricevuto la lettera di Federico Altieri e "si è informato della questione come un normale cittadino". A seguito si è meglio documentato e ha deciso di impegnarsi per togliere "il velo di silenzio da una situazione che da troppo tempo va avanti".

"Dobbiamo fare qualsiasi cosa sia in nostro potere per sostenere i diritti dei lavoratori", ha esordito con queste parole il regista inglese che poche settimane fa ha rinunciato al premio assegnatogli dal Torino Film Festival, proprio per solidarietà nei confronti dei lavoratori del museo Nazionale del Cinema licenziati. "A luglio quando sono stato contattato per il premio, ho chiesto che prima venissero reintegrati i lavoratori con giusti stipendi e in maniera diretta e non esternalizzandoli. I direttori del festival mi avevano detto che avrebbero provato a fare qualsiasi cosa per trovare una soluzione, ma ciò non è avvenuto".

Il famoso regista britannico ha poi proposto la sua soluzione, perché "aspettarsi che le cooperative si riducano gli stipendi sarebbe come chiedere ad un tacchino di votare per il Natale". "Bisognerebbe costruire un'alternativa politica. Non esiste il centrosinistra, ma esiste solo essere o meno a favore delle privatizzazioni e delle multinazionali".

L'intervento di Ken Loach si è concluso con la speranza che si cambi l'attuale modo di pensare, grazie anche ai sindacati e ai movimenti. Bisogna farlo "non solo per noi, ma per i nostri figli e nipoti, per le generazioni future". (da TorinoToday)
 

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