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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Catania

Lancia la figlia di 15 mesi contro l'auto dell'ex, follia totale: mamma arrestata

Violenze contro la figlia piccola, minacce ed estorsioni all'ex compagno, ai suoceri. Un incubo di violenza e crudeltà, a cui hanno posto fine carabinieri e magistrati

Minacce, botte, violenze, ricatti. Vittime i suoi figli piccoli, soprattutto una bimba di due anni, ma anche i suoceri, il compagno e l'ex compagno. Una donna di 23 anni di Acireale (Catania) è finita ai domiciliari, al termine delle indagini dei carabinieri coordinate da un pool di magistrati specializzati, che hanno messo la parola fine a un incubo.

Secondo quanto ricostruito, la donna (madre di tre figli, due bimbe di 5 e 2 anni e un maschietto di due mesi) viveva insieme al compagno 30enne in casa dei genitori di lui, dove il giovane stava scontando gli arresti domiciliari per furto. La 23enne chiedeva in continuazione soldi ai suoceri con minacce, danneggiamenti e furti in casa, con i cui proventi andava a rifornirsi di droga. Minacce dirette anche all'attività commerciale del suocero e persino i vicini di casa sono stati coinvolti:  la donna si è introdotta nella loro abitazioni rubando una carta di credito custodita all'interno di un portafoglio insieme al pin di accesso ed effettuando due prelievi da 100 euro, come ripreso dalle telecamere di sorveglianza della banca.

Sevizie sulla figlia piccola, minacce all'ex e ai suoceri

Ma l'aspetto più allucinante della vicenda scoperchiata dagli inquirenti sono le continue sevizie a cui veniva sottoposta la figlia di due anni della donna: legata con una corda al seggiolone, obbligata con urla e botte a dormire quotidianamente dalle 21 alle 12 per consentire alla madre di soddisfare "le proprie necessità". La bimba aveva inoltre due denti rotti, spezzati dalla madre con un cucchiaio mentre la imboccava perché non riusciva a mangiare.

Una situazione di violenza ben nota a tutta la famiglia, senza che nessuno trovasse il coraggio di fare niente, con i nonni costretti ad ascoltare in silenzio le grida d'aiuto della piccola, temendo che se avessero sporto denuncia avrebbe potuto rivalersi sulla bambina, come più volte minacciato. 

Alla fine è stata la cognata della donna ad allertare i servizi sociali del comune di Viagrande, dopo aver notato sulla piccola segni di morsi sul viso, sulle braccia, sulla testa e un sanguinamento dell'occhio destro. Da lì l'intervento anche dei carabinieri.

La bambina, pur essendo stata riconosciuta dal compagno della donna, non era figlia ma sua ma di un altro uomo con la quale la 23enne aveva avuto una relazione. Un 55enne sposato a sua volta diventato anche lui vittima della donna. Il 55enne ha dichiarato di ricevere continue richieste di denaro da parte dell'ex amante, che lo minacciava di rivalersi fisicamente e psicologicamente sulla bambina. In un'occasione, la donna ha lanciato la figlia (che all'epoca aveva 15 mesi) contro il parabrezza dell'auto dell'ex, che aveva poi cercato di proteggerla dalla sua furia.

L'ultimo episodio il 25 giugno. Dopo l'ennesima richiesta di denaro da parte dell'ex, l'uomo si è recato dai carabinieri e a quel punto la donna ha minacciato ancora una volta di fare del male alla bambina, di ucciderla di botte e di buttarla dal balcone.

La 23enne si trova ora agli arresti domiciliari per violenza contro i figli, estorsione, furto e uso indebito di una carta di credito.

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