Il killer di Carmela scrive una lettera alla famiglia: "Chiedo perdono, non volevo"
L'assassino di Carmela Petrucci, dopo due mesi di carcere, invia una lettera ai genitori e alla sorella Lucia, ex fidanzata. "Non mi rendevo conto di quello che stava accadendo, lei era una persona amabile"
PALERMO - Samuele Caruso, dalla sua cella del carcere dell'Ucciardone, ha scritto una lettera di scuse alla sua ex fidanzata, Lucia, e alla famiglia Petrucci per aver ucciso Carmela, la 17enne assassinata nell'androne di casa a Palermo nel tentativo di difendere la sorella.
"Chiedo scusa per il dolore che ho causato e perdono per il male che ho provocato", ha scritto il ragazzo. Ma gli inquirenti non credono a questo pentimento e parlano ancora di un lucido assassino.
Le coltellate sferrate per colpire l'ex fidanzata quel 12 ottobre sono ancora "vicine" per la famiglia Petrucci. Difficile sapere cosa pensano delle due pagine scritte di suo pugno e fatte recapitare tramite il legale del giovane. Una lettera in cui Caruso parla di Carmela, "una persona amabile con cui andavo d'accordo", e del "dolore immenso" causato a Lucia e alla sua famiglia.
ACCECATO DALLA GELOSIA - Un pentimento che però, al momento, non cambia la tesi dell'accusa che parla di un'azione calcolata e non di un gesto d'impeto. Era accecato dalla gelosia e si era recato armato davanti alla casa della fidanzata per ucciderla. E la sorella Carmela era una scomoda testimone e andava per questo eliminata anche lei. Questa la tesi presentata dagli inquirenti nella richiesta di giudizio immediato. Stando alle prove raccolte e alla dinamica dell'omicidio, Caruso avrebbe colpito prima Carmela con una coltellata alla carotide, e poi pugnalato per venti volte Lucia. (da PalermoToday)