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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Prato

Luana D'Orazio, morta sul lavoro a 22 anni: due indagati

Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati: accertamenti tecnici si stanno anche concentrando sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile. Quella sul lavoro è una strage quotidiana. Oggi i funerali di Mattia Battistetti, 23 anni, morto schiacciato da un carico staccatosi da una gru

Ha destato grossa emozione la morte di Luana D'Orazio, deceduta a soli 22 anni in seguito a un incidente sul lavoro avvenuto lunedì 3 maggio in un'azienda tessile a Oste di Montemurlo, in provincia di Prato. La giovane, mamma di un bambino di 5 anni, residente a Pistoia con i genitori e il fratello, lavorava nell'azienda da circa un anno: sarebbe rimasta intrappolata in un macchinario, un orditoio, dopo essere stata trascinata dal rullo. E' morta sul colpo.

Luana D'Orazio: due persone iscritte nel registro degli indagati

La procura di Prato ha aperto un’inchiesta. Il dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro dell’Asl Centro sta portando avanti le indagini per comprendere le dinamiche dell’incidente. Il nodo cruciale è scoprire se si sia trattato di un malfunzionamento dell’orditoio, la macchina che ha tolto la vita alla 22enne, o di una negligenza umana.

Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Le iscrizioni sarebbero legate agli accertamenti tecnici che si stanno anche concentrando sulla valutazione del funzionamento dei dispositivi di sicurezza del macchinario tessile. Nelle prossime ore il pubblico ministero nominerà i periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria. 

I reati ipotizzati sono omicidio colposo con rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, a causa delle violazioni delle norme per la sicurezza. Gli iscritti nel registro degli indagati sono la titolare dell'azienda e il responsabile della manutenzione dei macchinari dell'impresa. L'iscrizione da parte del pubblico ministero Vincenzo Nitti si è resa necessaria affinchè i due indagati possano nominare un loro consulente per assistere all'autopsia nei prossimi giorni, probabilmente venerdì.

Indagini sulla saracinesca protettiva dell'orditoio che ha stritolato la giovane 

L'ipotesi degli investigatori della polizia giudiziaria - gli accertamenti sono condotti con i tecnici della Asl - è che Luana D'Orazio sia stata stritolata dall'orditoio perché sarebbe stata rimossa la saracinesca protettiva, cioè il meccanismo destinato a prevenire gli infortuni. Gli inquirenti ieri hanno ascoltato anche alcuni colleghi della giovane per ricostruire con esattezza la dinamica dell'infortunio mortale. "Stiamo lavorando per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza - ha spiegato il procuratore capo di Prato, Giuseppe Nicolosi - Abbiamo ricevuto i rilievi e ora nomineremo i periti per gli accertamenti tecnici sui documenti raccolti dalla polizia giudiziaria".

Venerdì si terrà uno sciopero di 4 ore dei lavoratori della provincia di Prato.

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Morire a vent'anni sul lavoro

Quella dei morti sul lavoro è una strage quotidiana. Le morti bianche in Italia sono ancora troppe e spesso sono dovute alla mancanza delle misure di sicurezza, come denunciano regolarmente i sindacati. Già il 29 aprile in poche ore si era rischiata una strage: una trave aveva ceduto nel deposito Amazon di Alessandria, investendo sei persone e causando un morto e cinque feriti. Nelle stesse ore nel porto di Taranto aveva perso la vita un gruista di 49 anni, precipitato sulla banchina. Mattia Battistetti, 23 anni, operaio edile, è invece morto schiacciato da un carico staccato da una gru, in un cantiere a Montebelluna. I funerali saranno celebrati oggi in Duomo. 

Secondo i dati dell'Inail sul primo trimestre del 2021 le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'istituto entro il mese di marzo sono state 185, ben 19 in più rispetto alle 166 registrate nel primo trimestre del 2020 (+11,4%), effetto, sottolinea l'Inail, degli incrementi osservati in tutti i mesi del 2021 rispetto a quelli del 2020. In sostanza due persone ogni giorno muoiono mentre fanno il loro lavoro. Sabato scorso, in occasione della Festa del Lavoro del Primo Maggio, la denuncia era arrivata chiara e forte dai sindacati: "L'anno scorso oltre 2000 lavoratori e lavoratrici morti, 185 morti nei primi tre mesi 2021. Pretendiamo zero morti sul lavoro".

"Non si può morire sul lavoro come accadeva 30 o 40 anni fa - dice Maurizio Landini (Cgil) - La pandemia non ci ha ancora insegnato che la sicurezza sul posto di lavoro deve essere un investimento e non un costo. Nell'era del lavoro a distanza si continua a morire in presenza".

Oggi incidente mortale sul lavoro a Busto Arsizio

È morto l'operaio di 49 anni rimasto schiacciato da un'enorme fresa industriale, all'interno di una fabbrica di Busto Arsizio (Varese), questa mattina intorno alle 9.40. Per l'uomo, trasportato d'urgenza in ospedale a Legnano in gravi condizioni, i medici non hanno potuto fare nulla. Secondo una prima ricostruzione, l'uomo sarebbe rimasto schiacciato da un tornio meccanico.  Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco,carabinieri, polizia locale e soccorritori del 118, assieme ad un elicottero che lo ha trasportato all'ospedale di Legnano. Accertamenti sono in corso per stabilire la dinamica dell'incidente.

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