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Martedì, 23 Aprile 2024
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Kabobo, l'omicida col piccone: "Non dormo mai, ho fame"

Il ghanese che ha ucciso una persona e ne ha ferite altre tre a colpi di piccone ieri a Milano non ha parlato durante l'interrogatorio

MILANO - Non ha spiegato nulla, Mada Kabobo, il 31enne ghanese che ieri all'alba a Milano ha assaltato i passanti con il suo piccone, uccidendo un uomo (il 40enne Alessandro Carolé) e ferendone tre. Solo tanti silenzi e poche parole, in un italiano stentato, nell'interrogatorio davanti ai carabinieri milanesi. 

"Io non dormo mai. E adesso ho fame", avrebbe ripetuto prima di tacere di nuovo sulla "mattanza" che l'ha visto protagonista, secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera. Un silenzio che non chiarisce i motivi di un gesto davvero inspiegabile.

L'uomo risulta essere arrivato a Milano solo da un mese, ma non è escluso che possa avere vissuto in città illegalmente. La sua presenza, inoltre, viene segnalata anche in Puglia tra il 2011 e il 2012. Ciò che, a questo punto, non sorprende è che il ghanese fosse stato già fermato in passato per rapina e furto. In Puglia, l'africano era stato detenuto nel carcere di Lecce ed ospitato nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari. La sua richiesta di asilo era stata respinta, ma Kabobo aveva fatto ricorso e quindi aveva l'autorizzazione a restare in territorio italiano. In entrambi i casi, comunque, non gli era stato certificato alcun disagio mentale, cosa che rende ancora più difficile cercare di comprendere i motivi dei suoi gesti. I carabinieri stanno quindi conducendo controlli a tappeto nel Parco Nord di Milano per scoprire se qualcuna delle persone che vive nelle baracche lì presenti gli abbia dato sostegno o se lo conoscesse. Nel capoluogo lombardo, infatti, Kabobo sembra essere quasi un fantasma. Il suo arrivo a Milano dovrebbe essere datato 15 aprile 2013, giorno in cui viene fermato fuori da una farmacia in viale Monza per un controllo di routine. Viene fotosegnalato e rilasciato perchè il provvedimento di espulsione ai suoi danni è inapplicabile.

Picconate ai passanti: le foto dal luogo dell'omicidio

LA TESTIMONIANZA - E' scampato alla furia omicida per un soffio. Antonio Morisco, imbianchino 53enne, era fuori con il cane quando ha incrociato lo sguardo perso di Mada Kaboobo: "Camminava in mezzo alla strada, teneva quell'arnese sulla spalla ma in un primo momento mi è sembrata soltanto una grossa mazza". Fino a quel punto tutto 'normale', poi però qualcosa insospettisce Antonio: "All'improvviso si è girato, è passato tra due macchine parcheggiate ed è salito sul marciapiede, così me lo sono trovato alle spalle". Quindi il passo sempre più veloce, il cane che inizia e ringhiare, la fuga nel portone di casa sua che si sbatte dietro le spalle. "Mi ha fissato, ha provato a spingere per aprire, ha dato due manate e se n'è andato". 

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