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Martedì, 16 Aprile 2024
Mafia capitale / Roma

Mafia Capitale, altri arresti: truccato appalto per il restauro della sala comunale

Cinque persone sono state arrestate dalla guardia di finanza a Roma. Tra le persone finite in manette un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali che avrebbe favorito un imprenditore

ROMA - Appalti truccati, canoni di locazione da 2.250 euro per alcuni appartamenti destinati all'emergenza abitativa, ma soprattutto i lavori di restauro dell'Aula Giulio Cesare del Palazzo Senatorio, il parlamentino del Campidoglio dove si svolgono le sedute del consiglio comunale. Proseguono le indagini relative all'inchiesta denominata Mafia Capitale, con il comando unità speciali della guardia di finanza di Roma che ha notificato una ordinanza di custodia cautelare a carico di sei persone. 

GLI ARRESTI - Altre cinque persone persone sono state così arrestate. L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip di Roma nei confronti di sei persone (una però è recentemente deceduta), tra i quali un alto dirigente in servizio alla Sovrintendenza dei beni culturali di Roma Capitale che avrebbe favorito un imprenditore nell'iter procedurale per l'aggiudicazione di gare pubbliche.

GARE TRUCCATE - Tra le gare "truccate" scoperte dalla finanza, c'è quella relativa al restauro dell'aula Giulio Cesare del palazzo Senatorio, aula dove si riunisce il consiglio comunale della Capitale, che è stata affidata a trattativa privata all'imprenditore Fabrizio Amore, risultato coinvolto anche nell'inchiesta "mafia capitale". Secondo quanto ricostruito dalla guardia di finanza, la rete di conoscenze che l'imprenditore vantava all'interno degli uffici di Roma Capitale è risultata alquanto estesa e ramificata poiché lo stesso, tramite sue società, controllate da società lussemburghesi, ha concesso in locazione al comune due strutture residenziali in zona Ardeatina per la gestione delle emergenze abitative della Capitale. 

EMERGENZA CASA - Il comune di Roma, hanno spiegato le fiamme gialle, ha pagato per diversi anni canoni di locazione particolarmente elevati, pari a circa 2.250 euro al mese, per ogni mini appartamento. Nel corso delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma si è anche accertato che alcune unità immobiliari, anziché essere destinate alle emergenze abitative, così come previsto nel contratto di locazione, sono state utilizzate dall'imprenditore per fini propri.

I REATI - I reati contestati sono di associazione a delinquere, truffa aggravata e continuata in danno del comune di Roma, falso, turbativa d'asta, emissione e utilizzo di fatture false, indebite compensazioni d'imposta, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte con l'aggravante del reato transnazionale, commesso in Roma, Lussemburgo e altrove. Allo stato delle indagini sono stati denunciati all'autorità giudiziaria venti persone, nonché, in riferimento al reato di truffa per la percezione di indebiti canoni di locazione, sono state segnalate tre società.

Tutti i particolari dell'inchiesta "Mafia Capitale" su Roma Today

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