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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Foggia

È di Marco Ferrazzano il corpo investito da un treno: c'è la tragica conferma

Il 22 gennaio il giovane era uscito di casa a Foggia senza farvi più ritorno. Attraversava un momento di fragilità. Del caso si era occupata anche 'Chi l'ha visto?'. Nello stesso giorno una persona era stata travolta a Rignano Garganico. Il giallo del telefonino

C'è la tragica conferma: sono di Marco Ferrazzano i resti rinvenuti sui binari vicino a Foggia. Il 22 gennaio Marco era uscito di casa senza farvi più ritorno. Del caso se ne era occupata anche la trasmissione 'Chi l'ha visto?'. Nello stesso giorno una persona era stata travolta da un treno tra Rignano Garganico e Foggia. I resti recuperati sui binari non erano assolutamente riconoscibili. Frammenti di vestiti, piccole parti di corpo e sangue.

Marco Ferrazzano era scomparso il 22 gennaio

L'esame del Dna ha confermato che quei resti appartengono a Marco. Più di una volta, ricorda FoggiaToday, i familiari avevano lanciato un appello e denunciato atti di bullismo nei confronti del ragazzo, oltre al furto del cellulare (ben 12 persi o rubati) e alcuni video in cui la vittima sarebbe stata oggetto di parole di scherno, insulti e anche botte, pubblicati sui social (e poi cancellati).

Venerdì 22 gennaio Marco era uscito di casa a piedi intorno intorno alle 15 dicendo che sarebbe che sarebbe rientrato nel giro di un'ora. Non tornò più.
I parenti hanno chiesto a gran voce che le forze dell'ordine ritrovino il suo cellulare che gli era stato rubato, entrino nel suo account WhatsApp e Facebook, e scoprano cosa è successo nelle ore prima della sua scomparsa: "Chi ha rubato il telefonino è in qualche modo legato alla scomparsa di Marco? Può trattarsi di una coincidenza, ovviamente, ma sarebbe meglio scoprirlo". Secondo la sorella Miriam in quel telefonino c'era qualcosa che Marco probabilmente non voleva che i familiari vedessero: "Si è collegato su Facebook, ha bloccato tutta la famiglia e cambiato tutte le password e le mail, perché temeva che qualcosa fosse pubblicato a nome suo o la diffusione di qualche video che aveva nel telefonino. La verità di Marco è in quel telefonino". 

"Speravo sempre di ritrovarlo pur sapendo che le probabilità di riabbracciarlo erano minime. Grazie a tutti coloro che ci hanno dato una mano e che ci sono vicini”, ha detto il padre a "Chi l'ha visto?".

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