Pensionato ucciso in casa con due coltellate al collo: fermato il figlio
L’uomo, che inizialmente si era dato alla fuga, è stato fermato e portato nel carcere delle Vallette. Era tornato a vivere dal padre dopo la separazione dalla moglie
Un pensionato di 68 anni, Mario Trimboli, è stato ucciso a coltellate nella sua abitazione al primo piano di un condominio in via Ribet, nel quartiere torinese di San Salvario.
I carabinieri hanno fermato il figlio Emanuele, un 43enne affetto da problemi mentali che era tornato a vivere con il padre dopo la separazione dalla moglie, scrive TorinoToday.
Il 43enne ha chiamato la sorella dicendo che il padre era morto e poi è fuggito verso ponte Vittorio Emanuele I, vicino alla chiesa della Gran Madre. Una volta arrivata a casa del genitore la donna ha trovato il cadavere del padre e ha dato l’allarme. Il coltello usato per l’omicidio è stato trovato nel lavandino della cucina, dove è avvenuto l’assassinio, e verrà inviato al reparto investigazioni speciali (Ris) di Parma insieme agli abiti del fermato, allo scopo di cercare eventuali tracce ematiche. Trimboli sarebbe stato ucciso con due coltellate al collo: l'autopsia dovrà confermarlo, insieme all'ora dell'omicidio, avvenuto presumibilmente in mattinata.
Alla vista dei militari che lo avevano rintrcciato e raggiunto, Emanuele Trimboli ha cercato di cambiare strada ma è stato bloccato e portato al comando provinciale dove è stato interrogato dal pm titolare delle indagini, Giuseppe Drammis. Alla fine è stato confermato il fermo con l'accusa di omicidio e portato nel carcere delle Vallette. Al momento del fermo aveva addosso il cellulare del padre.
Nel corso dell'interrogatorio, assistito dall'avvocato Claudio Novaro, Emanuele Trimboli si è avvalso della facoltà di non rispondere. Le indagini dei carabinieri proseguono per chiarire il movente, anche se alla base del gesto risultano da tempo incomprensioni e litigi familiari.
