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Venerdì, 19 Aprile 2024
Divorzi

"A letto era un disastro": chiede 50mila euro di danni all'ex marito

In sede di divorzio la donna ha dichiarato - certificato medico alla mano - di essere "sostanzialmente vergine". Il giudice le ha dato torto: l'ex coniuge non dovrà sborsare un centesimo. Ecco i dettagli della vicenda

CIVITANOVA - Aveva chiesto 50mila euro di danni morali all’ex coniuge in sede di separazione. Il motivo? Gli scarsi momenti di intimità con il marito, accusato di non essere all’altezza sotto le lenzuola.

Un’odissea giudiziaria durata ben undici anni, a cui il Tribunale d’appello ha messo finalmente la parola fine: l’uomo non dovrà sborsare un centesimo, mentre per la moglie è arrivata anche la beffa della condanna a pagare cinquemila euro per le spese legali.

Il Corriere Adriatico riporta i dettagli della vicenda, omettendo ovviamente - per motivi di privacy - le generalità dei due protagonisti oggi entrambi cinquantenni. 

In sede di divorzio lei aveva dichiarato - certificato medico alla mano - di essere "sostanzialmente vergine", accusando il marito di avere problemi di natura sessuale. Il marito, dal canto suo, ha ammesso di aver avuto un "problema anatomico" che però è stato risolto con un intervento chirurgico.

Tanto che dopo il divorzio ha sposato un’altra donna con cui ha avuto due figli. Non solo: il marito, ribaltando l’accusa, ha sostenuto che fosse la moglie, per motivi personali, a rifiutarsi di avere momenti di intimità con lui. Il giudice di primo grado aveva dato ragione all’uomo, sostenendo che non poteva essere incolpato, in quanto il suo problema anatomico era stato curato e non si poteva dimostrare che fosse lui a rifiutare i rapporti. Una sentenza confermata dal tribunale d’appello che ha messo la pietra tombale sulla vicenda.  

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