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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Reggio Emilia

Il marito che umilia (e poi picchia) la moglie invalida perché non può più lavorare

Offese verbali per anni, fino ad arrivare alle botte quando lei gli ha detto di volersi separare. In manette un 39enne

Avrebbe maltrattato gravemente la moglie e la minacciava di morte perché, a causa di una malattia che gli ha causato una grave invalidità, non poteva più lavorare. Tra il 2011 e il 2017 offese verbali e umilianti fino alle minacce e alle aggressioni. La vicenda ha avuto luogo in provincia di Reggio Emilia. L'episodio più grave episodio risale alla sera del 19 novembre 2016 quando, durante l'ennesima lite verbale, la donna ha detto al marito di volersi separare da lui e l'uomo ha iniziato a minacciarla e dare in escandescenza.

Solo l'intervento dei carabinieri ha riportato la calma, ma è bastato che lasciassero l'appartamento perché l'uomo riprendesse ad aggredire la vittima, colpendola stavolta con calci e pugni al volto sulla schiena e le gambe, a tirarle i capelli, dicendo che non avrebbe dovuto più chiamare le forze dell'ordine.

La donna il giorno dopo si è fatta medicare al pronto soccorso riportando una prognosi di 7 giorni e il 39enne, riconosciuto colpevole dal tribunale di Mantova, è stato condannato a 3 anni e 5 mesi di reclusione. La condanna divenuta esecutiva è andata ad accumularsi con altra condanna a 8 mesi di reclusione per ricettazione. I carabinieri della stazione di Campagnola Emilia nelle scorse hanno quindi dato esecuzione al provvedimento restrittivo di carcerazione per l’espiazione della pena.

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