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Sabato, 20 Aprile 2024
Eutanasia / Ancona

La Chiesa dialoga sull'eutanasia: l'incontro con Max Fanelli

Due parroci senigalliesi hanno incontrato Fanelli, malato di Sla e attivista, e hanno posato a sostegno della campagna #iostoconmax

ANCONA - Eutanasia, autodeterminazione, religione e fede. Due parroci senigalliesi, don Giancarlo e don Paolo, hanno incontrato Max Fanelli, malato di Sla e in lotta da anni perché in Italia si parli e si legalizzi il finevita, e con lui hanno discusso a lungo. Un incontro tra due diverse visioni della vita, da un lato quella di Max che vede l’uomo al centro di tutto, unico responsabile e proprietario del suo corpo, dall’altra quella dei due religiosi, per cui la vita è un dono di Dio.

“Fino a quando la vita è accettabile e qual è il limite oltre il quale l'accanimento terapeutico non è più considerabile come una soluzione dignitosa ed accettabile?”: questa la grande domanda che ha guidato l’incontro. Max ha perso tutte le proprie funzioni motorie tranne l’uso dell’occhio destro: se perdesse anche quello non sarebbe più in grado di comunicare i propri pensieri o le proprie esigenze fisiche. In più, come ha ricordato Max, “lo strumento che uso per comunicare non viene riconosciuto valido per manifestare le mie volontà dal punto di vista notarile, per una legge del 1931”, che lui considera “una vera aggressione alla Libertà, alla Dignità e all’Autodeterminazione di un uomo”.

Fanelli ha poi spiegato: “Penso che questo momento possa considerarsi storico, e rappresenti un ideale per come anche le tematiche più delicate come quelle sul fine vita, possano essere affrontate con coscienza e spirito critico costruttivo, anche da attori che partono da presupposti così diversi, se affrontati con l'accettazione incondizionata del diverso e spoglia di vincoli pregiudizievoli. Una cosa difficile nella società in cui viviamo. Mi auguro che la Chiesa continui il cammino iniziato da don Giancarlo e don Paolo”. I due sacerdoti hanno poi posato insieme a Max per una foto a favore della campagna #iostoconmax. (AnconaToday)

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