rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Milano

Gli ospedali in cui quasi un medico su tre ha detto "no" al vaccino

Succede al San Carlo e San Paolo di Milano. I dati forniti dalla direzione: "Il 28% ha dichiarato la non adesione"

All'Azienda socio sanitaria territoriale Santi Paolo e Carlo di Milano, che gestisce gli ospedali San Paolo e San Carlo, il 28% dei medici di base ha deciso di non partecipare alla campagna di vaccinazioni anti covid e, di conseguenza, di non farsi iniettare il siero Pfizer-BioNtech. A renderlo noto è stato il direttore generale dell'Asst, Matteo Stocco, che domenica in una nota ha fatto il punto della situazione. I dottori e pediatri di base assegnati al San Paolo e San Carlo sono 316, più gli eventuali assistenti di studio, e a tutti loro è stata richiesta l'adesione alla campagna vaccinale. "Di questi il 28% ha dichiarato la non adesione - ha spiegato Stocco - e dall'8 gennaio, giorno di avvio delle vaccinazioni per questa categoria, a seguito delle prenotazioni confermate, alla data del 12 gennaio avremo 139 medici e 37 assistenti di studio vaccinati".

Al San Paolo e San Carlo di Milano quasi un medico su tre ha detto "no" al vaccino

I lavori, comunque, vanno avanti e nelle due strutture i vaccini vengono somministrati ogni giorno, dalle 9 alle 21, con due ambulatori dedicati, che restano aperti anche nelle giornate di sabato e domenica. "Fino al 9 gennaio sono state vaccinate 2.282 persone tra personale dipendente, sanitario e non, specializzandi, tirocinanti, ditte fornitrici, personale universitario", si legge nel comunicato diffuso dall'Asst. L'obiettivo è arrivare a 5.000 vaccinazioni per il personale dei due ospedali e 11.000 per le Rsa, medici di famiglia e pediatri di libera scelta.

I numeri sul vaccino in Lombardia

E intanto la Lombardia cerca di recuperare il terreno perduto. Dopo la partenza in ritardo - costata il posto all'assessore al welfare Giulio Gallera, sostituito, anche per quello, dall'ex sindaco di Milano Letizia Moratti - la regione sta cercando di premere il piede sull'acceleratore. Anche durante l'ultimo weekend, infatti, la Lombardia ha tenuto una media di circa 10mila vaccinati al giorno, che era proprio la quota promessa dallo stesso ex esponente della sanità. Sabato, stando ai dati forniti dal Pirellone, sono state somministrate 12mila dosi, mentre nella giornata di domenica i sieri utilizzati sono stati 10.328.

La Lombardia, secondo i numeri aggiornati quotidianamente dal ministero della Salute, ha finora inoculato 67.851 dosi sulle 153.720 disponibili, una percentuale del 44,1% che la pone in fondo alla speciale classifica italiana. Peggio fanno soltanto la Calabria con il 42,7% e la provincia autonoma di Bolzano, con il 34,8%. Tra i vaccinati 44.203 sono donne e 23.648 uomini. La fascia d'età maggiormente coperta è quella tra i 50 e i 59 anni, con 20.936 'pazienti' sul totale. Sui 67.851 vaccinati, ben 56.332 sono operatori sanitari, che in effetti - insieme agli ospiti delle Rsa - saranno i primi a ricevere le dosi, almeno fino a fine febbraio. Soltanto dopo sarà la volta degli over 80 e dei malati cronici e, a seguire, degli over 60.

Il presidente lombardo, Attilio Fontana, ha però predicato calma. "Il vaccino è l'unico mezzo, l'unica soluzione per sconfiggere questo maledetto virus, il resto sono tutti palliativi. Sono contento che si sia iniziata la campagna vaccinale nelle Rsa perché sono quelle che più hanno sofferto durante la prima ondata e perché custodiscono i nostri anziani, le persone più fragili alle quali dobbiamo prestare particolare attenzione", ha detto sabato durante una visita alla fondazione Molina Onlus di Varese. "In questi ultimi giorni è arrivata la notizia che anche quello di Moderna è stato riconosciuto dall'Ema, appena avremo il riconoscimento e la consegna di tutti i vaccini, potremo avviare una campagna vaccinale nei confronti di tutta la popolazione lombarda. Oggi nonostante le polemiche, che sono state strumentalmente portate avanti da alcuni, siamo nel pieno rispetto del piano che abbiamo presentato ad Arcuri e - ha garantito - continueremo a portarlo avanti".

E un passaggio sul piano vaccini lo ha fatto anche il neo assessore al welfare, Letizia Moratti, nel giorno della sua presentazione. "Il piano della regione sta andando avanti e prosegue nei tempi - ha assicurato -, faremo il possibile per migliorarlo ulteriormente. È una buona notizia già che Moderna sia stato autorizzato dall'Ema. Incrementeremo il piano vaccini - ha concluso - nel momento in cui sapremo concretamente qual è il piano del governo".

classifica vaccini lunedì 11 gennaio-2-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gli ospedali in cui quasi un medico su tre ha detto "no" al vaccino

Today è in caricamento