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Venerdì, 19 Aprile 2024
Aggressioni / Milano

Milano, ebreo ortodosso accoltellato in strada

L'aggressione davanti a un ristorante kosher, in zona Lorenteggio. L'uomo è stato raggiunto da diverse coltellate e ha riportato una profonda ferita al volto. La comunità ebraica: "Vorrebbero spaventarci ma non ci riusciranno"

MILANO - Quattro coltellate e una profonda ferita al volto. E' questo il bilancio dell'aggressione subita da Nathan Graff, membro della comunità ebraica e genero di un rabbino di origine afghana, Hetzkia Levi. Erano circa le 20 di giovedì 12 novembre quando l'uomo è stato aggredito in viale San Gimignano: al momento del ricovero all'ospedale Niguarda le sue condizioni sono apparse subito gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita.

L'AGGRESSIONE - Secondo quanto riferito dal 118 e riportato da Milano Today l'uomo avrebbe ricevuto una serie di coltellate, per fortuna solo superficiali, alla schiena e una ferita di quasi dieci centimetri al volto. L'episodio davanti a un ristorante kosher e nei pressi della scuola ebraica, in zona Lorenteggio. La vittima stava camminando da sola, quando sarebbe stata aggredita da una persona, che ha estratto una lama. Secondo alcuni testimoni contattati da MilanoToday, l'aggressore avrebbe agito incappucciato. Molto probabilmente l'atto violento è da ricondurre all'ambito religioso. La polizia ha tuttavia escluso, almeno per il momento, l'ipotesi di antisemitismo. In particolare l'aggressore non avrebbe pronunciato parole antisemite o razziste, ma soltanto un generico "ti ammazzo". E' comunque stata intensificata la sorveglianza presso i luoghi più sensibili.

LA COMUNITA' EBRAICA - "La comunità è spaventata per il timore che sia un episodio simile a quelli avvenuti a Parigi con 'cani sciolti' che emulano quanto avviene in Medioriente", dice Ruggero Gabbai, consigliere comunale Pd e membro della comunità. "C'è chi vorrebbe spaventarci, costringendoci a cambiare le nostre abitudini e la nostra quotidianità, quello che siamo con orgoglio da millenni. Ma è una battaglia persa. Noi andremo avanti, senza farci intimidire. La vita vincerà sempre sulla morte e sulla violenza". Così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. "Le forze dall'ordine vigilano da anni con grande attenzione e professionalità nei pressi dei diversi luoghi ebraici italiani. Un impegno straordinario, più volte lodato per la sua incisività. Ma evidentemente non sufficiente: serve adesso un rafforzamento delle misure. Una decisione inevitabile - dice Gattegna - alla luce di quanto accaduto ieri". L'invito del presidente dell'Unione agli ebrei italiani è quello di "comportarsi con la massima attenzione, stando attenti a cogliere tutti i segnali che arrivano dall'esterno". Ma al tempo stesso di proseguire con la propria vita, senza alcuna rinuncia. "Istituzioni, enti, scuole: l'Italia ebraica non si ferma. Un segnale forte e inequivocabile", sottolinea Gattegna. 

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