"Aprite, è un controllo anti terrorismo". Milano, boom di rapine nel quartiere arabo
I colpi potrebbero essere opera della stessa banda di finti poliziotti. Una testimone: "L'arma puntata alla tempia di una bambina"
Il copione è stato sempre lo stesso. Pistole spianate, urla e porte sfondate. E la zona, così come il tempismo, non sono stati affatto scelti a caso.
Boom di rapine nel quartiere arabo di Milano - zona San Siro -, diventato 'terra di caccia' per una banda di finti poliziotti che nell'ultima settimana ha svaligiato almeno tre appartamenti fingendo di dover perquisire le case.
I finti agenti, che con ogni probabilità stanno sfruttando l’onda lunga delle attività antiterrorismo del post attentati di Bruxelles, si presentano con le pistole in pugno e sfondano le porte delle abitazioni. Quindi, una volta all’interno, spiegano di essere della polizia e di dover fare delle perquisizioni.
In realtà, però, i banditi non sono affatto poliziotti e dopo aver ripulito le case di soldi e ori spariscono nel nulla, scommettendo sulla paura degli abitanti della zona a denunciare.
Stando ai racconti della comunità, gli episodi emersi fino a questo momento sono tre, anche se non si può escludere che altri episodi non siano stati denunciati. In un caso, secondo una testimone, i rapinatori avrebbero puntato anche una pistola puntata alla tempia di una bambina.
"Qui molti sono abusivi - ha ammesso un venditore all’Ansa -. Non denunciano perché hanno paura di perdere la casa, anche se sono in regola con il soggiorno. Colpiscono qui perché siamo deboli".
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