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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Accoltella poliziotto alla stazione di Milano Centrale: scarcerato dopo tre giorni

Secondo il giudice che ha deciso di scarcerare Saidou Mamoud Diallo dopo averlo sentito a San Vittore nell'interrogatorio di convalida, l'uomo non è colpevole di tentato omicidio: sarà rimpatriato

Lascia il carcere di San Vittore dopo meno di tre giorni Saidou Mamoud Diallo, il guineiano di 31 anni arrestato lunedì scorso per aver aggredito con un coltello uno dei poliziotti che stavano tentando di bloccarlo fuori dalla Stazione Centrale di Milano. Il gip Maria Vicidomini ha convalidato l'arresto ma scarcerato l'uomo. Il pm Paola Pirotta aveva chiesto per il guineiano la convalida dell'arresto e la misura cautelare in carcere per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Sarà l'ufficio Immigrazione della questura di Milano a occuparsi dell'uomo, irregolare, procedendo con il rimpatrio nel Paese d'origine. Niente obbligo di firma ma espulsione immediata per lui.

Diallo non è colpevole di tentato omicidio

Secondo il giudice che ha deciso di scarcerarlo dopo averlo sentito a San Vittore nell'interrogatorio di convalida, l'uomo non è colpevole di tentato omicidio. L'accusa più grave contestata dalla procura è dunque caduta mentre resta in piedi il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L'aggressione contro l'agente di polizia, secondo quanto stabilito dal giudice milanese, rientra all'interno di questa fattispecie di reato. Una decisione presa dal gip Vicidomini soprattutto alla luce della dinamica dell'aggressione: l'uomo, come ha spiegato il suo difensore d'ufficio, l'avvocato Nicoletta Collalto, non avrebbe accoltellato il poliziotto con l'intenzione di ucciderlo. Al contrario, lo avrebbe ferito involontariamente, con il coltello che aveva in mano, durante la colluttazione partita dopo il tentativo dell'agente di bloccarlo.

La polizia era intervenuta perché il guineiano, armato di coltello, stava dando in escandescenze nella zona del posteggio pullman di collegamento tra il principale scalo ferroviario della città e i tre aeroporti dell'hinterland. Per questo il guineiano è stato indagato a piede libero per minacce.

Diallo, i reati non prevedono il carcere

Non prevedono il carcere preventivo i reati contestati a Saidou Mamoud Diallo, il guineiano di 31 anni arrestato lunedì scorso per aver aggredito con un coltello un agente di polizia fuori dalla Stazione Centrale di Milano e scarcerato oggi dal giudice per le indagini preliminari Maria Vicidomini. Caduta l'ipotesi di tentato omicidio, contestata dal pm Paola Pirrotta, il giuineiano resta accusato di resistenza a pubblico ufficiale, porto abusivo d'arma e minacce aggravate. Tre resti residuali, come spiega il giudice nell'ordinanza di scarcerazione, che non contemplano la custodia cautelare in carcere. Una volta deciso di far cadere l'accusa di tentato omicidio, il gip non avrebbe potuto adottare un provvedimento diverso: la sua scarcerazione, dunque, è stata una mossa praticamente obbligata. Secondo il giudice milanese, infatti, il guineiano si sarebbe limitato a reagire al poliziotto che voleva ammanettarlo, senza nessun intento aggressivo nei suoi confronti. Il suo comportamento, ha scritto nell'ordinanza, era insomma unicamente "finalizzato a impedire l'arresto" e perciò "non travalica nell'ipotesi di tentato omicidio". Una decisione presa dopo l'interrogatorio di convalida dell'arresto, con l'uomo che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

In passato, il guineiano si era reso protagonista di alcune aggressioni violente. Ma, come ha messo in chiaro il suo difensore d'ufficio, l'avvocato Nicoletta Collalto, nel suo caso è improprio parlare di precedenti penali. "Sono precedenti dattiloscopici - ha spiegato - dovuti a identificazioni da parte delle forze dell'ordine o a segnalazioni e denunce all'autorità giudiziaria. I precedenti penali veri e propri sono quelli frutto di una sentenza definitiva già passata in giudicato".

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