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Giovedì, 28 Marzo 2024
Malasanità / Catania

Catania, muore neonato prematuro: "Non c'era posto in ospedale"

Il dramma di Mattia, nato prematuro. A causa della mancanza di posti in terapia intensiva la mamma del piccolo è stata trasferita da Bronte a Siracusa per partorire. La morte è arrivata venerdì nel Policlinico di Messina dove era poi stato portato d'urgenza

CATANIA - Ancora un dramma in corsia. Mattia, nato prematuro, è morto dopo soli 18 giorni di vita. Tutto a causa - denunciano dalla famiglia - della mancanza di un posto in terapia intensiva a Catania, la mamma del piccolo è stata trasferita da Bronte a Siracusa per partorire. La morte è arrivata giovedì  nel Policlinico di Messina dove era stato trasferito d'urgenza dall'Utin dell'Umberto I di Siracusa per presunti problemi respiratori.

L'avvocato Dario Pastore, che difende la famiglia, ha presentato un esposto alla Procura di Catania. La madre ha avuto infatti la rottura delle acque il 19 febbraio scorso a Bronte, alla 24esima settimana di gestazione, ma è stata trasferita a Siracusa perchè nelle Utin di Catania non c'era posto. Causa del parto prematuro sarebbe stata un'infezione vaginale non riconosciuta.

"Potrebbe essere un caso di malasanità - afferma l'avvocato Pastore - noi vogliamo sia fatta chiarezza, a tutti i livelli. Abbiamo chiesto il sequestro della salma, che è all'obitorio del Policlinico di Messina, e che sia disposta l'autopsia".

La donna è stata condotta nell'ospedale di Bronte, nel Catanese, dopo la rottura delle acque. Attraverso il 118 si è cercato un posto in un'Unità di terapia neonatale intensiva (Utin) di un ospedale di Catania per ricoverare il prematuro dopo il parto. Ma non c'e' la disponibilità e la gestante è stata condotta in ambulanza all'Umberto I di Siracusa. Il parto è avvenuto il giorno dopo, il 20 gennaio. Mattia, che pesa 870 grammi, è ricoverato nell'Utin dello stesso nosocomio.

"I medici a Siracusa - ricostruisce ancora l'avvocato Pastore - alla mia assistita dicono che la rottura delle acque è dovuta a un'infezione, ma che per il neonato non ci sono problemi. Il 18 febbraio gli cambiano l'incubatrice, e due giorni dopo ci sono i primi segnali di un'aggravamento".

Il 25 febbraio il piccolo è trasferito nell'Utin del Policlinico di Messina, dove, spiega il penalista, "è possibile sottoporlo a una terapia ossidonitrica che a Siracusa non poteva essere fatta. Ma appena arrivato - osserva il legale - ai miei assistiti è stato detto che la situazione era compromessa e che il piccolo stava per morire per un'acidosi metabolica. Cosa che è avvenuta due giorni dopo. Adesso noi vogliamo sapere dalla magistratura se ci sono state responsabilità o meno". (da Catania Today)

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