Omicidio al parco: donna uccisa mentre porta a spasso il cane
Identificata la vittima, ritrovata sgozzata nel parco di Villa Litta a Milano
Ogni giorno iniziava la sua mattinata sempre allo stesso modo. Si vestiva, usciva di casa verso le 7 e - racconta chi la conosceva bene - portava la sua Liz a passeggiare nel parco. Lo stesso ha fatto venerdì, quando qualcuno però l'ha affrontata e colpita, lasciandola poi agonizzante a terra. Da lì, dal selciato di un vialetto all'interno di villa Litta a Milano, Marilena Negri non si è mai più alzata. La sua vita è stata spezzata a sessantasette anni all'interno del parco simbolo di Affori, dove tutti sapevano chi era e dove tutti la incontravano sempre con il suo inseparabile beagle.
L'allarme è scattato alle 7.07, quando un uomo - un italiano - ha visto il corpo della vittima a terra. Marilena era ancora viva, ma dopo circa quaranta minuti di tentativi di rianimazione i medici del 118 non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Fatale, stando ai primi rilievi della Scientifica e della Squadra mobile, è stata una coltellata: un solo fendente che l'aggressore le ha sferrato alla gola.
Il cadavere è stato ritrovato senza vita accanto a una panchina quasi all'ingresso del parco - che apre i cancelli alle sei e mezza -, tra il sentiero in terra battuta e le foglie. Vicino al suo corpo, i primi soccorritori hanno trovato Liz, che era lì immobile quasi come a volerla vegliare.
Marilena - raccontano i vicini di casa - era una donna ben curata, ma semplice. Da dodici anni era vedova - suo marito, ciclista amatoriale, era stato investito e ucciso a Monza -, ma adesso aveva un compagno e viveva nella vicinissima via Novaro, al civico 8. In quel palazzo, sullo stesso pianettorolo, vivono anche la figlia della vittima e suo marito, tra i primi ad arrivare sul luogo dell'omicidio. La settantasettenne aveva anche altri due figli maschi, che risiedono però in un'altra zona della città.
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