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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca / Venezia

Muore di tumore, fu licenziato per i "troppi giorni" di chemio

Oliviero Biancato è morto venerdì scorso, ad aprile era stato licenziato dalla sua azienda perché aveva finito i giorni di malattia ma doveva continuare con la chemio

MESTRE - La malattia, il gesto da eroe. Poi di nuovo la malattia: l'azienda che non può più aspettare, il licenziamento e la morte. Venerdì scorso se n'è andato stando disteso nel letto della sua casa di Mestre, Oliviero Biancato. Lo stesso letto dal quale non voleva più alzarsi dopo che nell'aprile scorso la ditta per la quale lavorava da elettricista gli aveva dato il benservito. 

Le chemioterapia per curare un carcinoma chiedono tempo. Forse troppo per chi paga lo stipendio. E così, finiti i 274 giorni di malattia previsti dal contratto nazionale, a giugno arriva la lettera di licenziamento. "Assurdo, ma tutto normale - dice senza rancore la moglie, Maria Teresa - la ditta non ha fatto altro che esercitare un suo diritto previsto dal contratto nazionale". 

Da quella lettera, però, Oliviero si deprime. "L'eroe di San Giuliano", come tutti in paese lo chiamavano da quando nel 2002, già malato, salvò una donna che si era buttata in acqua per suicidarsi, non esce più di casa. Si chiude in se stesso e comincia a credere che non sia più il caso di lottare. 

Venerdì, Oliviero Biancato è morto: ucciso da quel tumore che gli aveva portato via tutto, anche il lavoro. (da VeneziaToday)

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