NAPOLI - La camorra è tornata a sparare martedì pomeriggio. Due morti a Ponticelli: il primo, Raffaele Cepparulo, 25 anni, è deceduto sul posto; Ciro Colonna, 19 anni, è morto dopo una disperata corsa in ospedale. Ma a rendere agghiacciante l'ennesimo caso di omicidio avvenuto per le strade della città partenopea è la dinamica di quello che è stato un vero e proprio agguato. 

L'AGGUATO - I sicari sono arrivati a Ponticelli, tra via Bartolo Longo e via Cleopatra: l'obiettivo era Raffaele Cepparulo, ritenuto elemento di spicco dei Barbudos, gruppo criminale che mira al controllo dello spaccio tra i vicoli del centro storico di Napoli e in guerra da mesi contro il clan Giuliano-Sibillo. Ma tra Raffaele dei Barbudos e i sicari, "sul marciapiedi sbagliato", c'era Ciro Colonna 19 anni. E' morto "per errore". 

I BARBUDOS - Raffaele Cepparulo si era rifiugiato da settimane a Ponticelli, lontano dal rione Sanità. Un modo per cercare protezione. Ma non abbastanza per non farsi notare dal clan rivale. E così i killer lo hanno aspettato. Lo hanno ucciso. Poi sono scappati in auto o in moto. Un omicidio per punire chi, come racconta Napoli Today, "da almeno un anno era conosciuto come esponente dei cosiddetti 'barbudos', per il look stile Isis (barba folta e viso rabbioso) che lo ha contraddistinto assieme ad altri tre presunti soci". Cura nel look, tatuaggi in bella vista (un in particolare riportava il nome di Antonio Genidoni), utilizzo continuo dei social. Venne già arrestato lo scorso anno. Insieme ad altre tre persone, era in un'auto nei pressi di un vico della Sanità (pare) designato per un agguato. Una permanenza in cella molto breve la sua: fu scarcerato dopo sei mesi, insieme ai presunti complici, per decorrenza dei termini. In sede di Riesame era caduta l'aggravante della finalità mafiosa, restringendo il tempo a disposizione della Procura per chiedere il rinvio a giudizio.