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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Omicidio nel veneziano, fermato ex boss della Mala del Brenta

La tragedia a San Donà di Piave, in zona piazza Indipendenza. La vittima è Alessandro Lovisetto, 53enne compagno dell'ex fidanzata di Silvano Maritan, un tempo braccio destro di Felice Maniero

Tragedia domenica sera a San Donà di Piave dove, in zona piazza Indipendenza, ha perso la vita Alessandro Lovisetto, 53enne di nazionalità italiana, originario di Musile di Piave e residente a San Donà, colpito a morte a seguito di una lite. Nella caserma dei carabinieri di via Carbonera è stato portato Silvano Maritan, 69enne ex componente di spicco della Mala del Brenta e al tempo fedelissimo di Felice Maniero, fino a domenica sera in libertà vigilata. Aveva trascorso circa 20 anni di carcere, per poi tornare nella sua San Donà a settembre.

L'omicidio è scaturito al culmine di una lite tra i due, che si conoscevano da tempo. Lovisetto aveva iniziato a frequentare l'ex compagna di Maritan. La donna si trovava con la vittima al momento dell'aggressione. E' possibile quindi che alla base del delitto possa esserci la gelosia del presunto colpevole. Alcuni testimoni oculari sono convinti che il tutto sia comunque scattato da futili motivi, scaturiti dai rapporti non certo idilliaci tra i due. Vittima e presunto assassino (nella notte tra domenica e lunedì Maritan era in stato di fermo in caserma e si era chiuso nel silenzio) all'inizio si sono picchiati a mani nude: "Si stavano prendendo a pugni e a calci - racconta un testimone oculare - poi ho visto che Maritan ha estratto un coltello. Aveva una lama non molto lunga, appuntita". Il litigio all'altezza del Caffè Letterario, di fronte ad altre persone. "Non penso che Maritan abbia cercato di colpirlo - continua il testimone - ma nel parapiglia ha raggiunto l'altra persona al collo con la lama". La vittima si mette la mano alla gola e barcolla, percorre una trentina di metri e poi collassa: "All'inizio non sembrava perdere molto sangue - continua il testimone - poi quando ha tolto la mano abbiamo visto i fiotti". La ferita è fatale.
"Aveva la gola tagliata, poi è caduto - racconta un anziano che abita poco distante - era pieno di sangue".

Omicidio a San Donà di Piave | Foto VeneziaToday

La prima persona a soccorrere Lovisetto è un medico che si trovava a poca distanza. Quando accorre è già chiaro che la situazione è disperata. Il decesso poco dopo, certificato dai sanitari del 118. Nel frattempo Maritan, sempre secondo i testimoni, si allontana a passo spedito verso le gallerie Vidussi. Gli abiti sporchi di sangue e con una ferita alla mano destra. Le tracce ematiche sono ben visibili e continuano per centinaia di metri. Lascia l'arma da taglio in un cestino, poi recuperata. Dopo pochi minuti è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri del Norm di San Donà che si trovava in zona. Stavano accorrendo per la segnalazione della rissa. Vedono Maritan e lo bloccano in corso Trentin. Si accorgono che è sporco di sangue ed è nervoso. Lo portano in caserma, dove ci rimarrà per tutta la notte. Per lui al termine degli accertamenti è scattato l'arresto in flagranza, con trasferimento al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia.
Dop il delitto al parco Agorà si portano le forze dell'ordine (e in un secondo momento anche i vigili del fuoco). A notare il presunto omicida poco prima di essere fermato è anche Laura, una 47enne di San Donà: "Aveva gli occhi indiavolati", dichiara. Sul posto numerosi cittadini e curiosi, attirati dai lampeggianti. Sgomenti seguono gli sviluppi dei rilievi. Subito dopo accorrono anche i parenti della vittima, che al momento dell'omicidio si trovava con la propria compagna. La donna non avrebbe assistito alle fasi concitate dell'accoltellamento. Tra i testimoni anche Riccardo, 19 anni: "Ho sentito un urlo, e ho visto l'uomo cadere a terra - racconta - L'aggressore stava scappando, sono rimasto impietrito". Sul posto durante la serata l'assessore alle Attività Produttive, Luca Marusso: "La nostra città non è abituata a questo tipo di eventi - dichiara - abbiamo però piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine".

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