Padre ucciso a coltellate, la rabbia della figlia: "Solo noi sappiamo la verità"

BRESCIA - Gennaro Esposito, 37enne di origini napoletane residente a Calcinato, è stato accoltellato e ucciso domenica sera da Dione Cheikh, 34enne senegalese. A poche ore dal delitto, una delle due figlie ancora minorenni dell'uomo si è sfogata così su Facebook: "Voi non sapete niente e certi commenti potete evitarli. La versione reale la sappiamo noi, famiglia e amici stretti", ha scritto la ragazza.

Cheikh l'avrebbe ucciso con dodici coltellate, al termine di una lite cominciata nell'abitazione dell'assassino.

"NON MI RICORDO" - L'uomo è stato visto colpire la vittima anche per strada, interrotto solo dal passaggio di un residente in auto, che insieme ad un altro (che li avrebbe visti dalla finestra) ha subito allertato le forze dell'ordine. L'uomo è stato arrestato e interrogato a poche ore dal delitto. Ma Dione Cheikh non sarebbe stato in grado di raccontare nulla di quanto successo: “Non mi ricordo”, sarebbero state queste le sue uniche parole. In stato confusionale, tanto da non ricordarsi nemmeno da quanto tempo vive in Italia.

UN REGOLAMENTO DI CONTI? - Nella casa dell'uomo ucciso - scrive BresciaToday - sono stati trovati soldi in contanti, bilancini di precisione, hashish e cocaina: sul delitto incombe pesantissima l'ombra di un regolamento di conti legato alla droga. Ma niente è sicuro, niente è ancora deciso: le indagini proseguono, serrate. E intanto la difesa di Dione Cheikh avrebbe già in programma di chiedere al giudice una perizia psichiatrica, per verificare se sia ancora capace di intendere e di volere. L'uomo avrebbe comunque ammesso di aver compiuto il delitto, senza però ricordarsi il come e il perché.