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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Potenza

Omicidio Claps, la famiglia chiede i danni al vescovo

Parla il legale della famiglia di Elisa: "Monsignor Agostino Superbo si assuma le sue responsabilità"

POTENZA - "Abbiamo fatto causa alla Curia per la morte di Elisa e per i 17 anni d'inferno patiti dalla famiglia prima del ritrovamento".

E' l'annuncio fatto al settimanale "Oggi" da Giuliana Scarpetta, difensore di parte civile della famiglia di Elisa Claps, la ragazza scomparsa nel 1993 a Potenza e il cui cadavere fu ritrovato il 17 marzo del 2010 da due muratori nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano.

La famiglia Claps, a distanza di anni dalla morte della loro figlia, presenta dunque il conto alla Curia.

Per il delitto, la Corte d'Assise di Salerno ha condannato a 30 anni di reclusione Daniele Restivo.

Ora però la famiglia, attraverso il legale, afferma che "è tempo che monsignor Agostino Superbo, vicepresidente della Cei e vescovo di Potenza, si assuma le sue responsabilità. Il diritto canonico parla chiaro: è lui il responsabile di quanto accade nelle chiese della Diocesi. Nelle sue dichiarazioni e in quelle del viceparroco ci sono troppe contraddizioni e inesattezze".
 

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