Omicidio Loffredo, Caputo accusa la ex: "Marianna Fabozzi ha ucciso Fortuna"
Titò, il presunto assassino della piccola nel 2015 a Caivano, ha ammesso di aver abusato dell'amica del cuore della bambina e prima figlia della sua ex convivente, ma nega di averla uccisa e accusa la Fibozzi
Raimondo Caputo, il presunto assassino di Fortuna Loffredo, si difende dall'accusa di aver ucciso la bimba morta nel 2014 a Caivano e accusa l'ex compagna. "Quella mattina Marianna Fabozzi ha afferrato Fortuna per i piedi, graffiandola. L'ha sollevata e mentre la bambina cercava di liberarsi l’ha gettata via come un pezzo di carta sporca". Queste le parole di Caputo, detto Titò, al procuratore aggiunto Domenico Airoma, dopo il rinvio dell'udienza sul delitto a causa dello sciopero della Camera penale di Napoli, secondo quanto riporta TgCom. "A Marianna è rimasta la scarpetta in mano, che ha lanciato via in direzione del ballatoio di una vicina, Rachele Di Domenico che, come avete accertato dalle intercettazioni, ha fatto sparire il sandaletto per non avere guai", ha raccontato Caputo, che poi ha aggiuto: "Li sopra c'erano le impronte di Marianna".
Non solo. Secondo il racconto di Caputo, la Fabozzi avrebbe ucciso anche il figlio piccolo Antonio Giulio, "anche lui caduto nel vuoto, perché secondo lei impediva la nostra convivenza". Prosegue Caputo: "Allo stesso modo ha fatto con Fortuna perché odiava sua madre Mimma Guardato e voleva farle un dispetto. Non ho detto niente sulla morte del bambino per paura che lei mi denunciasse per le cose che facevo con la figlia più grande. Ma ora mi accusate di essere l'assassino di Fortuna. E non è vero".
Al pm, Titò rivela anche gli abusi sessuali, sempre negati nei tre anni precedenti: "Dottò, ve lo ripeto. Sono un ladro, e qualche volta lo ammetto ho toccato l’amica del cuore di Fortuna. Lo facevo e lo sapevano in casa. Sia Marianna, la madre della bimba, che la nonna Angela Angelino. Lo sapevano e non dicevano niente, dottò".
