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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Grosseto

Prof scomparsa due anni fa: ergastolo al custode della sua villa

Svolta nel processo sul caso di Francesca Benetti: condannato Antonino Bilella, accusato di omicidio premeditato, soppressione di cadavere, stalking e violenza sessuale

GROSSETO - “Sono innocente davanti a Dio, mi affido a voi che siete persone squisite. Non ho ammazzato nessuno, sono una persona onesta e ho sempre lavorato fin da bambino. Lo giuro davanti a Dio. La donna è sacra e non si tocca”.

Così Antonino Bilella davanti ai giudici nel corso del processo in cui era imputato con l’accusa di aver ucciso Francesca Benetti, l’insegnante di Cologno Monzese scomparsa da Villa Adua di Gavorrano, in provincia di Grosseto, il 4 novembre 2013. Il settantenne agrigentino, custode della villa della vittima, è stato riconosciuto colpevole dei reati di omicidio premeditato, soppressione di cadavere, stalking e violenza sessuale ed è stato condannato all’ergastolo, con due mesi di isolamento diurno.

L’uomo era già stato "segnalato" dalla donna, che da lui si sentiva perseguitata: secondo l’accusa l’omicidio è maturato proprio in seguito al rifiuto da parte dell’insegnante 55enne del corteggiamento insistente del custode. La svolta del processo è stata il ritrovamento del sangue di Francesca Benetti nel bagagliaio dell’auto di Bilella. Sangue che lo stesso custode della villa aveva cercato di ripulire dalla cucina dell'abitazione, dove probabilmente l’ha aggredita alle spalle con un coltello, dopo averla attirata con uno stratagemma. Rimane invece ancora un mistero: dove è stato occultato il cadavere della donna? “Vediamo se adesso il ‘signor ergastolano’ ci dice ora dove è il corpo”, ha commentato Alessandro Benetti, fratello della vittima.
 

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