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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Milano

Uccide il fidanzato della sorella: "La picchiava e maltrattava"

In manette è finito il fratello della fidanzata della vittima. La ricostruzione e il movente

C'è un fermo di indiziato di delitto per l'omicidio di Gennaro Tirino, il trentottenne trucidato mercoledì mattina a Legnano. I carabinieri del comando provinciale di Milano hanno individuato e fermato il presunto killer: si tratta di Antonio Calello, un ventinovenne di Legnano senza precedenti, fratello dell'ultima compagna della vittima.

Nel passato di Tirino, oltre a precedenti per droga e reati contro il patrimonio, c'era una orrenda storia di abusi e stupri che gli era costata cinque anni di carcere. I carabinieri hanno per questo indagato a trecentosessanta gradi in prima battuta, concentrandosi poi sulla pista "familiare".

Solo il 25 settembre, infatti, la compagna di Tirino — sorella di Calello — aveva presentato denuncia per pesanti maltrattamenti al commissariato di polizia di Legnano e poi si era trasferita nella casa dei genitori. Violenze che il presunto assassino — come ha raccontato lui stesso ai carabinieri — ha voluto punire affrontando il cognato in strada. Stando alla sua testimonianza, durante la lite tra i due, Tirino ha tirato fuori una pistola per minacciare Calello. Il ventinovenne, però, era riuscito a disarmarlo e poi aveva esploso sette colpi di pistola contro il trentottenne. Almeno un paio di proiettili lo hanno centrato al volto quando era già a terra, come se il killer a qual punto avesse voluto punirlo "imitando" le esecuzioni tipiche della malavita organizzata.

I carabinieri hanno ascoltato le testimonianze di circa venti persone: immediatamente è emerso di chi fosse la Ford Focus vista sulla scena del delitto, che ora è sotto sequestro. Non è stata trovata l'arma del delitto: gli investigatori stanno battendo palmo a palmo la zona in cui Calello ha detto di aver gettato la pistola. Durante la perquisizione casa del sospettato, invece, sono stati trovati nella tasca di un paio di pantaloni tre proiettili calibro 7.65: gli stessi che hanno trafitto Tirino.

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