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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Mantova

Spedizione punitiva "finita male": la vittima uccide uno degli assalitori

Luce sulla morte del giovane tunisino ucciso ieri per le vie di Mantova: chi lo ha ucciso doveva essere "punito" per un'offesa alla madre di uno degli assalitori

MANTOVA - Nessun giro di droga dietro l'omicidio, ieri, di un giovane tunisino ma una spedizione punitiva per lavare nel sangue un'offesa arrecata alla madre di uno degli assalitori. L'omicida, infatti doveva essere la vittima. Per questo era stato attirato nel giardino pubblico di via Diga Masetti con una scusa.

Il giallo si è risolto nella notte con l'identificazione della vittima, un 23enne di nazionalità tunisina, regolare, residente a Lunetta, un quartiere popolare di Mantova, di cui sono state fornite solamente le iniziali, F.A., e dell'omicida, un 28enne anch'egli tunisino, di cui non sono state fornite le generalità, arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Identificati anche gli altri due del commando "punitivo", tra cui vi sarebbe un 17enne.

Secondo la ricostruzione della Polizia, il 28enne sarebbe stato attirato nel parco con una scusa dai tre che si volevano vendicare per una frase irriguardosa che avrebbe rivolto alla madre di uno di loro. Quando il 28enne è arrivato nel giardino e ha visto i tre armati di bastoni, asce e coltelli. Scoperto l'agguato si è chiuso in auto, da dove ha telefonato alla polizia.

Gli aggressori sono però riusciti a farlo uscire dall'abitacolo e hanno iniziato il pestaggio. Lui si è difeso, ha strappato di mano un coltello ad uno di loro e lo ha affondato nel torace di uno degli assalitori. Il colpo ha perforato un polmone e il giovane è morto poco dopo, mentre stavano arrivando soccorsi.

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