Uccide la moglie davanti ai figli, va dai carabinieri sporco di sangue ma tace col pm
Per gli investigatori si è trattato di un delitto passionale. Proseguono intanto le indagini
Aveva i vestiti sporchi di sangue quando ha varcato la soglia della caserma dei carabinieri di Parabiago. Ai militari ha solo detto "Ho accoltellato mia moglie". Poi il silenzio. Quando il magistrato della procura di Busto Arsizio, Maria Cristina Ria, lo ha interrogato nel cuore della notte si è avvalso della facoltà di non rispondere Zahir Sadigue, il 35enne che nel pomeriggio di domenica 17 dicembre ha ucciso a coltellate davanti ai loro figli Simona Forelli.
Nessuna confessione. Nessuna parola. Solo silenzio. E i carabinieri stanno indagando anche per ricostruire cos'ha fatto una volta uscito di casa dopo aver ucciso la 33enne: non è chiaro se sia andato in caserma a piedi o in macchina. Più chiaro, invece, il quadro che si sono fatti gli inquirenti interrogando i vicini di casa che avrebbero confermato di aver sentito numerose liti negli ultimi mesi, quando la coppia era tornata a vivere a Parabiago dopo due anni in Inghilterra.
I dubbi, secondo gli investigatori, sono pochi: si sarebbe trattato di un omicidio passionale. Sembra che la donna avesse deciso di lasciare il 35enne. E così lui ha impugnato un coltello e l'ha aggredita al termine di una lite. Lei ha cercato di rifugiarsi in bagno, ma non è servito a nulla: è stata raggiunta da tre fendenti mortali all'altezza del petto.
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