rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Città Milano

Picconate ai passanti: aggressore ha infierito sulle vittime a terra

Mada Kabobo all'alba ha colpito cinque persone con un piccone: un morto e quattro feriti. Il più grave è un 21enne operato nel reparto di neurochirurgia. Il ghanese era stato già fermato per furti e rapine ma non poteva essere espulso

MILANO - Un gesto folle, senza premeditazione e inconcepibile. Mada Kabobo, 31enne ghanese, all'alba di sabato è sceso in strada a Milano ed ha cominciato a colpire le persone con un piccone. Lo ha fatto con un'aggressività ed una ferocia difficilmente spiegabile, tando da rompere il piccone. E ha ferito quattro uomini ed ucciso uno. A qualcuno di loro ha rubato cellulare e portafogli, ad altri no. A dimostrazione di un'azione sconnessa, confusionaria. Ma di una violenza inaudita.

Picconate ai passanti: le foto dal luogo dell'omicidio

HA INFIERITO SUL RAGAZZO - Il suo obiettivo "preferito" è stato il ragazzo 21enne che ha incrociato in via Monterotondo, dove poi è stato arrestato. Il giovane stava consegnando giornali, insieme a suo padre, ed è stato aggredito alle spalle. Colpi alla testa duri, forti e ripetuti. Tanto violenti da fare uscire materia cerebrale dal cranio del ragazzo. La sua situazione è disperata ed è stato sottoposto ad intervento neurochirurgico all'ospedale Niguarda di Milano "per gravi lesioni vascolari-cerebrali", come spiega il bollettino diffuso dalla struttura sanitaria. La prognosi resta riservata. 

LEGA CHOC: COLPA DEL MINISTRO KYENGE

KABOBO GIA' FERMATO - Intanto, emergono particolari inquietanti su Mada Kabobo, il 31enne accusato della "mattanza". L'uomo risulta essere arrivato a Milano solo da un mese, ma non è escluso che possa avere vissuto in città illegalmente. La sua presenza, inoltre, viene segnalata anche in Puglia tra il 2011 e il 2012. Ciò che, a questo punto, non sorprende è che il ghanese fosse stato già fermato in passato per rapina e furto. In Puglia, l'africano era stato detenuto nel carcere di Lecce ed ospitato nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari. La sua richiesta di asilo era stata respinta, ma Kabobo aveva fatto ricorso e quindi aveva l'autorizzazione a restare in territorio italiano. In entrambi i casi, comunque, non gli era stato certificato alcun disagio mentale, cosa che rende ancora più difficile cercare di comprendere i motivi dei suoi gesti. I carabinieri stanno quindi conducendo controlli a tappeto nel Parco Nord di Milano per scoprire se qualcuna delle persone che vive nelle baracche lì presenti gli abbia dato sostegno o se lo conoscesse. Nel capoluogo lombardo, infatti, Kabobo sembra essere quasi un fantasma. Il suo arrivo a MIlano dovrebbe essere datato 15 aprile 2013, giorno in cui viene fermato fuori da una farmacia in viale Monza per un controllo di routine. Viene fotosegnalato e rilasciato perchè il provvedimento di espulsione ai suoi danni è inapplicabile. 

COSì UN QUARTIERE E' PRECIPITATO NEL PANICO

"HO FAME" - Portato in caserma per l'interrogatorio, subito dopo il fermo, Kabobo ha detto agli agenti di avere fame e di non avere una casa a Milano, prima di chiudersi in un interminabile silenzio. Silenzio che non chiarisce i motivi di un gesto davvero inspiegabile. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Picconate ai passanti: aggressore ha infierito sulle vittime a terra

Today è in caricamento