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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Anziana morta col cranio fracassato: ecco il (possibile) movente dell'omicidio

Le indagini sul caso di cronaca avvenuto a San Martino di Lupari (Padova). Maria Angela Sarto, 84 anni, sarebbe stata uccisa con i cocci di un vaso, gravissimo il marito. La figlia Diletta si trova in carcere

Emergono nuovi dettagli sul raccapricciante caso di cronaca avvenuto a San Martino di Lupari (Padova) dove una donna di 84 anni, Maria Angela Sarto, è morta in un agguato in casa e il marito 89enne, Giorgio Miatello, è rimasto ferito e si trova in condizioni gravissime. L'uomo è ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale di Padova. A massacrare i due genitori, almeno secondo quanto emerso dalle prime indagini, sarebbe stata la figlia Diletta Miatello, un'ex vigilessa di 51 anni che abitava nella bifamiliare dei due coniugi.

L'allarme è scattato nella tarda mattinata di martedì. Una delle figlie della coppia, sorella dell'indagata, non riuscendo a contattare i genitori è andata nella loro casa. Una volta entrata, ha trovato una scena agghiacciante. Papà Giorgio era in soggiorno, vivo ma ferito alla testa e in condizioni gravissime. Poi è entrata nella camera da letto dei genitori. Mamma Maria Angela aveva il cranio fracassato ed era in una pozza di sangue. Un delitto cruento.

Ma perché Diletta avrebbe colpito i genitori con tanta ferocia? Dai riscontri raccolti dagli investigatori dell'Arma, riferisce PadovaOggi, il movente potrebbe essere (anche) economico. La donna aveva bisogno di soldi. Continue richieste a mamma e papà, che evidentemente sono sfociate in rancori, litigi e rabbi. Per l'ex vigilessa di Asolo, dopo alcuni lavoretti, ultimamente non vi erano entrate e queste le pesava molto. Anche il rapporto sentimentale finito e il fatto che il figlio fosse stato affidato al padre l'aveva scossa nell'animo, accentuandone le fragilità psichiche. Si tratta per ora di mere ipotesi: le indagini sono solo all'inizio e le responsabilità dell'indagata sono ancora tutte da accertare.  

L'arma del delitto

I riscontri del medico legale e gli accertamenti dei carabinieri hanno confermato quanto anticipato nell'immediatezza dell'omicidio e del tentato omicidio: l'assassino ha infierito sui due corpi con corpi contundenti. Nello specifico avrebbe usato dei vasi di terracotta e dei cocci di ceramica. Il medico legale Rafi El Mazloum ha stabilito che l'ora dell'omicidio sarebbe tra le 20 di Santo Stefano alle 6 del mattino del 27 dicembre. 

Gli anziani genitori erano seguiti da una colf. La mattina del 27 dicembre Diletta Miatello avrebbe atteso la donna dicendole che i suoi genitori stavano ancora dormendo. Quindi avrebbe staccato il cellulare per fuggire a bordo della sua Fiat Panda. Intorno alle 16 dello stesso giorno è stata rintracciata in un albergo di Romano d'Ezzelino, in provincia di Vicenza, ed è stata accompagnata in caserma a Cittadella alla presenza del pubblico ministero Marco Brusegan. Alle 23 è stata condotta in carcere a Montorio Veronese con l'accusa di omicidio e tentato omicidio volontari aggravati dal vincolo di parentela.

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