Napoli, ingegnere ucciso a coltellate sotto casa: "Aveva sospetti sulla morte del padre"
L'assassino avrebbe citofonato e chiesto a Vittorio Matarazzo di scendere in strada, poi il fendente che ha reciso la carotide. La vittima conosceneva il killer. Spunta un retroscena: la vittima aveva denunciato alcuni familiari per questioni di eredità
Un ingegnere di 51 anni, Vittorio Matarazzo, è stato ucciso ieri sera a coltellate sotto casa sua a Napoli, in viale Maria Cristina di Savoia. Secondo le prime ricostruzioni, il killer avrebbe citofonato all'uomo per farlo scendere in strada, dove poi tra i due sarebbe nato un diverbio. Al culmine della lite, Matarazzo è stato colpito con una coltellata alla carotide. L'assassino ha fatto poi perdere le proprie tracce. A quanto risulta fino a questo momento, nessun passante ha assistito all'omicidio, né visto il killer. Sono stati raccolte le immagini riprese da alcuni sistemi di videosorveglianza che potrebbero dare un contributo alle indagini.
LA VITTIMA - Molti i lati oscuri della vicenda,emersi subito dopo il delitto. Matarazzo era un padre di famiglia, descritto da chi lo conosceva come una persona assolutamente perbene. Ma è necessariamente nel suo passato che gli inquirenti cercheranno risposte su quanto tragicamente accaduto ieri sera.
DISSIDI IN FAMIGLIA - Aveva da sempre lavorato nell'azienda del padre, scomparso non molto tempo fa. Secondo quanto riportato dal Mattino, da mesi c'erano problemi con alcuni familiari, legati proprio alla morte del genitore e all'eredità. Una vicenda finita addirittura in Procura, con un esposto presentato dallo stesso Matarazzo.
L'OMICIDIO - A trovare il corpo sono stati la moglie della vittima e il figlio di nove anni. Il piccolo tornava dalla scuola calcio. Erano le 20: l'uomo giaceva riverso sul marciapiedi di casa, coperto di sangue. Fatale il fendente che gli ha reciso la carotide. Prima era stato preso violentemente a pugni, e colpito con diverse coltellate alle spalle e al torace.
