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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Pesaro e Urbino

Vecchio ordigno bellico innescato per errore: evacuate più di 20mila persone

Sono state ore di tensione, e all'alba il sindaco di Fano (Pesaro) Massimo Seri tira un sospiro di sollievo: si torna alla normalità

Il ritorno alla normalità è cosa fatta.

Ordigno bellico trovato a Fano

"E' terminata la fase più delicata". Sono state ore di tensione, e all'alba il sindaco di Fano (Pesaro) Massimo Seri tira un sospiro di sollievo dopo il completamento dell'imbragatura e del trasferimento in acqua della bomba - un ordigno della Seconda Guerra Mondiale, di fabbricazione inglese, 1,10 metri di lunghezza, carico di oltre 225 kg di tritolo - trovata ieri durante i lavori della multiservizi Aset per realizzare uno scolmatore vicino alla spiaggia Sassonia, e innescato per errore.

Evacuate 23mila persone

Da ieri sera alcuni quartieri di Fano - il centro storico, la zona Sassonia e la periferia sud -erano stati evacuati: circa 23 mila persone erano state completamente evacuate e ospitate da parenti o in palestre e parrocchie della città. Le verifiche sull'ordigno, infatti, avevano accertato che poteva esplodere: era stato accidentalmente innescato durante i lavori di escavazione e aveva una spoletta ritardata che avrebbe potuto far detonare la bomba entro 144 ore. Immediatamente è partita una rincorsa a mettere in sicurezza un raggio di 1,8 km dal luogo del ritrovamento: sono state evacuati anche la stazione e, parzialmente, l'ospedale Santa Croce oltre ad essere sospesi il servizio di Pronto Soccorso, la circolazione ferroviaria e il traffico aereo per circa due km sopra Fano in cui è stato chiuso l'aeroporto. Il sindaco aveva deciso anche la chiusura delle scuole oggi: una decisione che rimarrà in quanto la rimozione dell'ordigno, avvenuta prima dell'alba, non permetterebbe alle famiglie magari di organizzarsi diversamente con i figli.

"Grande organizzazione"

"Abbiamo una grande organizzazione nel nostro Paese", dice il sindaco al cessato pericolo durante le operazioni seguite dal Coc in costante contatto radio: il riferimento alla macchina organizzativa che ha coinvolto tutte le istituzioni coordinate dal prefetto Carla Ciancarilli. Dalla Protezione civile alle forze dell'ordine, dalla Croce Rossa al Reggimento Genio ferrovieri di Bologna dell'esercito, che ha curato la prima fase delicata di rimozione dell'ordigno, fino agli artificieri della Marina Militare che hanno portato in mare e affondato l'ordigno.

Bomba portata in mare

La bomba è stata portata in mare dagli artificieri dell'Esercito in collaborazione con la marina militare e viene ora trasportato al largo dove sarà fatto prima affondare e poi esplodere in una situazione di sicurezza per tutti. "Il pericolo è cessato, l'ordigno è a due miglia al largo di Fano" spiega il sindaco. La bomba, messa in sicurezza dagli artificieri dell'Esercito e della Marina Militare, resterà in mare almeno 144 ore (il tempo massimo per l'eventuale esplosione) prima della distruzione.

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