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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Livorno

"Negro di m...": razzismo tra ragazzini, l'allenatore ritira la squadra

Brutto episodio di intolleranza su un campo di calcio in provincia di Livorno. Un ragazzino senegalese cresciuto in Italia vittima di insulti razzisti

LIVORNO - A colpire sono le parole dell'allenatore: "Il ragazzo continuava a ripetere in preda a una crisi di nervi di essere e sentirsi italiano". L'ultimo brutto episodio di discriminazione su un campo di calcio non fa troppo notizia, perché non siamo in serie A, ma nel campionato allievi provinciali livornese, dove ieri si è disputata la gara tra Orlando (club satellite del Milan) e Venturina. Sta di fatto però che ancora una volta nell'agonismo è entrato il razzismo. E ad essere coinvolti sono giovani minorenni.

La partita è stata sospesa quando l'allenatore della squadra di casa, Luigi Campetti, ha deciso di ritirare la squadra in seguito ai cori razzisti rivolti a un ragazzino senegalese, cresciuto in Italia. Gli hanno urlato a più riprese "negro di merda" e lui è scoppiato a piangere.

La notizia viene raccontata dal Tirreno, anche se il Venturina nega l'episodio avvenuto a metà ripresa, quando l'arbitro ha fischiato la fine della gara. "Rifarei ciò che ho fatto - dice il tecnico dell'Orlando all'Ansa - perché la priorità in quel momento era tutelare il ragazzo, anche se a mente fredda posso imputarmi di non avere accettato che la lite tra i due ragazzi potesse ricomporsi in campo, così come mi avevano proposto i dirigenti del Venturina. Invece nel caos generale ho preferito tutelare il 'bimbo' e ho detto alla squadra di andare via. Lui continuava a ripetere in preda a una crisi di nervi di essere e sentirsi italiano".

Il baby calciatore è figlio di un docente senegalese dell'Accademia Navale e da molti anni vive in Italia. "Credo che sia nato qui - aggiunge Campetti - e abita a Livorno da una vita e lui si sente italiano. La nostra società non è soltanto la scuola calcio del Milan, ma è soprattutto un luogo dove si trasmettano valori: siamo gemellati con Unicef e portiamo avanti progetti educativi. Ecco perché non possiamo voltare la testa da un'altra parte quando capitano episodi come questi".

Respinge le accuse il Venturina, per bocca del suo vicepresidente Massimo Bucciantini: "Non è successo nulla di tutto ciò - racconta al Tirreno - ma solo una brutta reazione di un nostro giocatore nei confronti di un avversario e per questo e' stato giustamente espulso". "Però - conclude Campetti - il mio giocatore aveva già segnalato le provocazioni all'arbitro che aveva richiamato l'avversario".

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