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Martedì, 16 Aprile 2024
CRONACA / Padova

"Ti assumono solo se sei bella": bancaria licenziata per una frase su Facebook

La donna si era sfogata sul suo Facebook: "Ha un nome la patologia di certi uomini che fanno i responsabili del personale e fanno colloqui solo a ragazzine di 19 anni con il fisico da modella?". Risultato: richiamo ufficiale e licenziamento

PADOVA - Si era sfogata su Facebook. Aveva dato il via a una discussione su donne, bellezza e merito. Purtroppo per lei, però, ignorava che qualche suo collega stava assistendo al tutto, comprese le sue "bordate" a "certi responsabili del personale". Risultato? L'animata discussione social è arrivata sulla scrivania del "suo" responsabile del personale che ha deciso di licenziarla. 

E' successo ad una trentatreenne trevigiana, dipendente di un istituto di credito padovano. Tutto, ricostruisce il "Mattino di Padova", è iniziato lo scorso venti agosto, quando la donna ha pubblicato sul suo profilo Facebook una frase abbastanza eloquente. "Ha un nome la patologia di certi uomini che fanno i responsabili del personale e fanno colloqui solo a ragazzine di 19 anni con il fisico da modella e gli occhioni da cerbiatta?". 

Due giorni dopo, un secondo post. Ancora più chiaro. "Gli uomini sono fatti così: se sei bella per loro sei bravissima, hai valore e sei piena di meriti. Punto. E poi stiamo qui a parlare di donne e meritocrazia. Ma dai!!! Le donne dovrebbero mandare a f... il mondo maschile e il politically correct e prendersi quello che spetta. Altro che storie. Se le donne oggi fossero al mio posto a vedere e sentire quello che vedo/sento io forse aprirebbero gli occhi...". 

Il problema per la donna, però, è stato che a vedere il tutto c'era qualcun altro: probabilmente qualche collega che ha segnalato i post ai vertici dell'istituto di credito. Da lì la decisione, drastica. 

Il responsabile dell’ufficio organizzazione personale ha ritenuto che il messaggio riguardasse lui e in particolare il recente colloquio di lavoro avuto con una neodiplomata. Così, il 28 agosto è scattata nei confronti della dipendente una lettera di contestazione disciplinare e la sospensione dal lavoro di cinque giorni. Solo il primo passo verso il licenziamento formale che è arrivato con la bancaria che ha preferito chiudere la vicenda lasciando il suo posto di lavoro, dopo aver transato. (da PadovaOggi)

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