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Giovedì, 25 Aprile 2024
Brescia

"Costretta a vedere film porno, poi mio fratello mi ha violentata": per la famiglia è l'inizio di un incubo

Una ragazzina aveva accusato il padre di maltrattamenti e il fratello maggiore di abusi, ma il tribunale li ha assolti entrambi

Una ragazzina oggi poco più che ventenne, di origini pakistane e residente in Val Trompia in provincia di Brescia, aveva accusato il padre e il fratello: il primo di averla maltrattata, il secondo di averla costretta a guardare film porno e cartoni animati erotici, oltre che ad averla violentata più volte quando era ancora minorenne. Per il tribunale di Brescia i fatti non sussistono. Padre e fratello sono stati assolti da ogni accusa.

Circa tre anni fa la ragazza aveva denunciato alla polizia quanto secondo lei sarebbe accaduto in casa: i maltrattamenti del padre e peggio ancora le presunte violenze subìte dal fratello. Nel mezzo anche la paura di dover affrontare un matrimonio combinato. La giovane aveva riferito di abusi reiterati, gli ultimi nel 2014 quando lei aveva ancora 14 anni. Poi qualche anno dopo il matrimonio combinato e la denuncia alle forze dell'ordine.

Diplomata e iscritta all'università, aveva lasciato la casa dei genitori e si era fatta aiutare dalla Casa delle donne, centro antiviolenza. Nel frattempo il procedimento giudiziario è andato avanti, con due rinvii a giudizio: per il fratello (che oggi ha 27 anni) la pubblica accusa aveva chiesto addirittura 7 anni e 6 mesi di reclusione. L'istanza è stata rigettata al termine del dibattimento, con sentenza di assoluzione. Non ci sarebbero stati riscontri, infatti, su quanto raccontato dalla ragazza. Padre e fratello hanno sempre negato ogni addebito. La conferma è arrivata dal tribunale di Brescia.

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