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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Palermo

In Sicilia scrutinio da rifare. Poi il dietrofront: "Voto valido"

Errore nel conteggio dei voti a Palermo e in altri comuni siciliani: il calcolo andava fatto sulla base di tutti i voti validi e non solo sui voti "di preferenza" al sindaco. Alla fine la decisione: "Nessun riconteggio"

PALERMO - In Sicilia è caos sui risultati elettorali delle amministrative, per effetto di un errore di interpretazione della legge regionale. Mentre si attendono ancora i risultati di diverse sezioni per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale a Palermo, ci sono già problemi sul conteggio delle percentuali sia nel capoluogo che in altri Comuni siciliani e in particolare a Misterbianco (Catania), Erice (Trapani) e Villabate (Palermo).

Ci sono infatti discrasie, anche evidenti, tra i conteggi degli uffici dell'assessorato regionale agli Enti locali e quelli dei Comuni. La conferma arriva dall'ufficio elettorale della Regione. Il problema riguarda un errore nell'interpretazione della nuova legge elettorale: in particolare, sulle percentuali dei sindaci. In alcuni comuni, Palermo inclusa, la percentuale dei candidati a sindaco è stata calcolata solo sulla base delle schede in cui era stata espressa una preferenza per uno degli aspiranti primi cittadini, mentre la norma prevede che la percentuale delle preferenze vada calcolata sulla base di tutti i voti validi (ottenuti sia dai candidati sindaci che dalle liste e candidati al Consiglio, escluse dunque soltanto le schede nulle) e non solo sulle schede con la preferenza ai candidati a sindaco. Elezioni Palermo, dati sindaco sbagliati: c'è riconteggio?
In pratica, il metodo di calcolo corretto è questo: Sindaci: (voti sindaco) diviso (votanti meno nulle). Liste: (voti di lista) diviso (votanti meno nulle meno voti di liste sbarrate)".

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QUALI CONSEGUENZE? - L'errore di calcolo non comporta conseguenze rilevanti a Palermo, rispetto ai dati conosciuti: ci sarà soltanto una variazione delle percentuali verso il basso. Il ri-conteggio, invece, potrebbe provocare stravolgimenti in alcuni comuni dove candidati già dati come vincitori con soglie di poco sopra il 50%, potrebbero veder scendere la percentuale delle loro preferenze e dunque essere costretti al turno di ballottaggio.

VOTO VALIDO - Solo nel tardo pomeriggio la notizia che il voto è da considerarsi valido.  A fugare i dubbi interpretativi sulla legge elettorale è stata l'assessore regionale agli Enti locali, Caterina Chinnici dopo un approfondimento di una task force costituita stamattina per risolvere il caos. Il calcolo per le percentuali dei candidati a sindaco va fatto sulla base dei voti validi, stesso criterio per le liste. In base a questa decisione sarebbero ritoccate al rialzo le percentuali di alcune liste (il calcolo va fatto sui voti espressi per le sole liste escludendo dunque il voto del candidato sindaco): a Palermo potrebbero superare lo sbarramento del 5 per cento Fli, Sel e Movimento 5 stelle ed eleggere dunque propri rappresentanti in consiglio comunale. 

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