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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Due uomini uccisi in un agguato a Palermo: "Sull'omicidio c'è l'ombra dei clan"

Le vittime si trovavano a bordo di un'auto quando sono stati affiancati dai killer. Una è stata "giustiziata" con un colpo alla nuca, l'altra è stata colpita al volto e al petto. Le modalità dell'agguato lascerebbero presupporre un'esecuzione di stampo mafioso

Duplice omicidio a Falsomiele, quartiere periferico di Palermo. Due uomini sono stati uccisi a colpi di pistola in via Falsomiele, all'altezza del civico 117, tra via Aloi e via Valenza. Una delle vittime è Vincenzo Bontà, 45 anni, genero del boss Giovanni Bontate (fratello di Stefano), ucciso anche lui in un agguato il 28 settembre 1988 insieme alla moglie Francesca Citarda. 

Secondo le prime ricostruzioni, i due si trovavano a bordo di una Fiat 500L bianca, intestata alla molie di Bontà, quando sono state affiancate dai killer in sella a una moto. Le vittime sono scese dall'auto e hanno cercato di fuggire, senza riuscirci. Uno di loro è stato "giustiziato" con un colpo di pistola alla nuca, l'altro è stato colpito al torace e al volto. L'agguato è avvenuto in una stradina stretta vicino alla centrale dell'Enel.

Duplice omicidio a Palermo | Foto Campolo per PalermoToday

Sul posto la polizia, con gli uomini della Squadra Mobile diretti da Rodolfo Ruperti e della Scientifica, insieme al procuratore Leonardo Agueci. Le modalità dell'omicidio lasciano presupporre a una esecuzione di stampo mafioso, quasi certo dunque che dietro ci sia la mano dei clan, come riporta PalermoToday.

Lo scorso 3 ottobre, nella stessa zona, in via della Conciliazione, era stato ucciso Mirko Sciacchitano, 29enne che gravitava nel mondo della droga. Prima i colpi di pistola alle gambe di Luigi Cona, raggiunto all'interno di una rosticceria in via dell'Allodola.

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