rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Città Brescia

Il parrucchiere che paga il tampone ai no green pass: "Ma sono a favore dei vaccini"

L'iniziativa di Marco Andrè Leal De Sousa, titolare di un salone a Soiano del Lago: "Non tollero le discriminazioni"

Le porte del suo salone resteranno aperte anche a chi non ha il vaccino. Marco Andrè Leal De Sousa, parrucchiere a Soiano del Lago (Brescia), non vuole discriminare nessuno e ha trovato una scorciatoia - legale - per offrire tagli, pieghe e colore anche a chi non è in possesso del green pass. Da giovedì scorso, per accedere ad alcuni servizi alla persona – come appunto parrucchieri, barbieri ed esistiti – è infatti obbligatorio essere in possesso del certificato verde base, che si ottiene con la vaccinazione, la guarigione da Covid o con l'esito negativo di un tampone.

Il giovane hair stylist non si è fatto trovare impreparato e ha escogitato, a tempo debito, una strategia per permettere a tutta la clientela di continuare a frequentare il "Marco Andrè hair studio" di Soiano del Lago. Come? Offrendo il tampone gratuito a chiunque prenoti un appuntamento.

"Al momento della prenotazione chiediamo ai clienti se sono provvisti del certificato - spiega il parrucchiere alla collega Laura Almici di BresciaToday - e se non lo hanno proponiamo di prendere l'appuntamento per il tampone rapido". Il salone ha infatti stipulato una convenzione con la farmacia del paese. "Il test sarà totalmente a nostro carico e non ci sarà alcun sovrapprezzo sui servizi effettuati in negozio".

"Non voglio chiudere la porta in faccia a nessuno"

Il parrucchiere ha voluto puntualizzare che non si tratta di un'iniziativa "no vax" tanto più che lui si dice "assolutamente a favore dei vaccini". Però, ha spiegato, "non tollero le discriminazioni: non ho mai attaccato nessun cartello con la scritta 'io non posso entrare' alla porta del mio negozio e non voglio certo cominciare ora, in un periodo così difficile e complicato, in cui si respira tanta cattiveria. Non voglio chiudere la porta in faccia a nessuno, al contrario voglio cercare di essere il più vicino possibile a tutte le persone, soprattutto a quelle più fragili. Quasi il 90% della mia clientela è vaccinata, ma un buon 10% dovrebbe fare il tampone solo per accedere alla mia attività: non ha alcun senso".

La stretta sui parrucchieri in ogni caso non convince De Sousa: "È sciocco imporre il Green pass per accedere ai saloni di bellezza, perché si rischia di agevolare il lavoro nero, una piaga che combatto da anni. Da quando è entrato in vigore l'obbligo, molte persone chiamano parrucchieri ed estetisti e chiedono di ricevere a domicilio i trattamenti che prima facevano in salone. Anche diverse nostre clienti hanno avanzato questa richiesta, così ho cercato di trovare una soluzione che rispetti tutte le normative vigenti e non lasci nessuno fuori dalla porta". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il parrucchiere che paga il tampone ai no green pass: "Ma sono a favore dei vaccini"

Today è in caricamento