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Martedì, 23 Aprile 2024
Torino

Parto cesareo durante un intervento al cervello: salve mamma e figlia

L'operazione è stata portata a termine nella notte all'ospedale Molinette di Torino: la giovane madre sta bene e dopo 48 ore potrà abbracciare la piccola

Una donna è stata fatta partorire ieri sera con taglio cesareo all'ospedale Molinette di Torino mentre era sottoposta a un intervento neurochirurgico d'urgenza per un adenoma ipofisario, un tumore, sanguinante al centro della scatola cranica che le stava facendo perdere la vista. Sono state salvate sia la mamma, sia la neonata, la piccola Beatrice di 2.185 kg. 

La paziente era ricoverata da qualche giorno presso il reparto di Ostetricia ospedaliera 3 dell'ospedale Sant'Anna per un repentino calo della vista. Le indagini radiologiche avevano portato alla luce la presenza di un adenoma ipofisario sanguinante. Un piccolo tumore benigno posto nel centro della scatola cranica stava sanguinando, comprimendo così i nervi ottici. Nonostante le cure mediche il danno visivo era peggiorato nel giro di poche ore. 

Da qui la decisione di sottoporre urgentemente la paziente ad intervento neurochirurgico e contestuale parto cesareo. Nel giro di pochissime ore il blocco operatorio della Neurochirurgia della Molinette, diretto da Diego Garbossa, si è trasformato in una sala polivalente per permettere il parto cesareo, l'assistenza intensiva del nascituro e l'intervento neurochirurgico.

Non appena partorita con successo, la piccola è stata affidata al neonatologo dottor Mauro Vivalda della terapia intensiva neonatale (diretta dal dottor Daniele Farina), che ne ha valutato le ottime condizioni di salute, nonostante il parto prematuro e l’anestesia generale a cui era stata sottoposta la giovane mamma per affrontare gli interventi. Appena concluso il parto, la dottoressa Eliana Tinetti, anestesista dell'anestesia e rianimazione 2 delle Molinette (diretta dal dottor Roberto Balagna), ha proseguito la sedazione e preparato la paziente per l’intervento neurochirurgico.

Sempre nello stesso blocco operatorio e con una tecnica mini-invasiva endoscopica attraverso il naso, il dottor Zenga ed il professor Giancarlo Pecorari dell'otorinolaringoiatria (diretta dal professor Roberto Albera) hanno rimosso completamente il tumore sanguinante che, comprimendo i nervi ottici, stava causando la cecità della paziente. La mamma ora sta bene e dopo neppure 48 ore potrà tornare al Sant’Anna per abbracciare (e soprattutto vedere) la piccola Beatrice.

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