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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Pordenone

In pensione da due mesi deve rientrare al lavoro: "Conteggi sbagliati"

Giannina, 70 anni, dopo la festa di commiato è tornata alla sua scrivania alla procura di Pordenone

Due mesi dopo aver festeggiato il suo pensionamento, Giannina Carboni, 70 anni, impiegata amministrativa della procura di Pordenone, si è ritrovata nuovamente alla sua scrivania al piano terra del palazzo di giustizia. "La domanda di pensione è stata rigettata perché il ministero della Giustizia ha sbagliato i codici", racconta, ancora incredula, Giannina al Messaggero veneto. In pensione secondo i calcoli del ministero della Giustizia, ancora al lavoro secondo i conteggi dell’Inps. È l’incredibile storia di Giannina Carboni, 70 anni, impiegata amministrativa della Procura della Repubblica di Pordenone che Giannina il 31 marzo scorso aveva salutato colleghi, magistrati e polizia giudiziaria con brindisi e buffet ma mercoledì ha ricevuto una telefonata da Roma: "Signora, c’è stato un errore, domani deve tornare a lavorare".

La pensione che non viene accreditata

Quando sul conto corrente non era arrivato l’accredito della pensione, inizialmente Giannina Carboni non si è preoccupata ma poi ha capito che qualcosa non andava. Ha chiamato l’Inps e le hanno spiegato che la pratica era in lavorazione. Successivamente le hanno spiegato che c’erano dei problemi con il ministero perché per via di alcuni codici erano sbagliati. Il 2 maggio le hanno comunicato che la domanda di pensione era stata rigettata e che doveva essere reintegrata al lavoro. Il motivo: un buco contributivo di 30 anni perché non le sono stati versati i contributi durante un precedente impiego.

Pensione e buchi contributivi: quando possono essere colmati 

In molti casi l’inizio della carriera è sempre incerto e molto spesso costellato da un susseguirsi di contratti a termine. Proprio per questo non sempre è possibile conteggiare tutti gli anni di lavoro svolto: i buchi contributivi, infatti, non sempre possono essere riscattati. L’unico modo è con il riscatto tradizionale. Il D.Lgs 564 del 1996 prevede che è possibile andare a coprire i periodi intercorrenti tra un rapporto di lavoro e l’altro versando contribuzione volontaria. Ma è possibile solo se tali periodi si collocano, temporalmente, successivamente al 31 dicembre 1996.

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