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Giovedì, 18 Aprile 2024
Città Napoli

Morto l'artigiano che si sparò per i debiti con Equitalia

Pietro Paganelli si sparò in testa con un colpo di pistola: è deceduto in ospedale dopo 12 giorni di agonia. Il fratello chiede giustizia

NAPOLI - Dopo 12 giorni di agonia, è morto presso l'ospedale Loreto Mare di Napoli Pietro Paganelli, l'artigiano 72enne che lo scorso 5 maggio si sparò un colpo di pistola alla tempia per problemi economici legati ad alcuni debiti con Equitalia. L'anziano fu trovato in una pozza di sangue dal figlio all'interno della sua officina di riparazioni barche di via Fedro nella zona di Mergellina. Ricoverato in ospedale, i sanitari ritennero le sue condizioni di salute disperate sottolineando come per lui non ci fosse alcuna speranza di vita.

IL FIGLIO: "CHIEDO GIUSTIZIA" - "Non chiedo risarcimenti ad Equitalia, che ha dovuto riconoscere l'errore cancellando l'ipoteca iscritta sulla mia casa, ma chiedo che la giustizia individui i responsabili degli errori, per evitare altre tragedie come quella di mio padre". Così Sergio Paganelli, 37 anni, figlio della vittima. "Non avevamo speranze, i medici ce lo avevano detto da subito, ma insieme ai miei due fratelli ed alla mia famiglia continueremo a batterci nella memoria di mio padre, che era un uomo onesto e pieno di dignità. Ribadisco che mio padre, a parte la guerra Equitalia, non aveva problemi, né economici, né psicologici. Aveva una pensione di circa 800 euro, una moglie, e non aveva mai chiesto nulla a noi figli. Da Equitalia ho ottenuto la cancellazione dell'ipoteca messa su una casa di mia proprietà a Giugliano, che era stato il colpo di grazia per mio padre. Era un'ipoteca illegale, iscritta per una somma di 6 mila euro, 3 mila più gli interessi, e questo nonostante la Cassazione abbia fissato un minimo di 8 mila. Mi hanno detto che la colpa non è loro. Ma noi vogliamo sapere allora di chi è, per avere giustizia, non denaro e risarcimenti, e per evitare altri suicidi come quello di mio padre".

L'AVVOCATO PISANI: "EQUITALIA TERRORIZZA I CONTRIBUENTI" - "Paganelli era uno dei milioni di contribuenti vessati e terrorizzati per l'ossessione dell'espropriazione esattoriale - ha commentato l'avvocato Angelo Pisani nonché leader del Movimento Anti Equitalia - Noi avremmo apprezzato che il premier Monti avesse fatto sentire la sua vicinanza anche alle vittime di Equitalia, alla povera gente, a quelli che non arrivano a fine mese, invece di incontrare solo i dirigenti super pagati di Equitalia segnando, secondo noi, un ulteriore solco tra il paese reale e quello dei ricchi e potenti". "Invece - conclude Pisani - il premier ha perso l'occasione per far sentire alla gente comune che soffre e che muore la vicinanza di questo Governo e delle istituzioni interessate solo al mondo finanziario e bancario virtuale". (da NapoliToday)

 

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