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Martedì, 23 Aprile 2024
Città Milano

La Natività su un gommone: polemiche per il presepe "pro migranti"

Nel presepe della Casa della Carità di Milano ci sono Maria, Giuseppe e il bambinello su un gommone in mezzo al mare, tra le mani dei migranti che chiedono aiuto, circondato dal filo spinato

Maria, Giuseppe e il bambinello su un gommone, sopra un telo blu per fare il mare, tra boe, mani nere che sembrano uscire dalle acque tese per chiedere aiuto. L'intera scena avvolta nel filo spinato e la frase "Per loro non c'era posto", dal Vangelo di Luca. E' questo il presepe allestito dalla Casa della Carità di via Brambilla a Milano. Una rappresentazione che richiama il dramma dei migranti e che ha suscitato diverse polemiche. La consigliera comunale e regionale del gruppo misto Sivia Sardone l'ha definita "immigrazionista" e "ideologica". 

"È solo l'ultima trovata per fare becera propaganda di sinistra. - ha commentato la consigliera - È l'ennesimo tentativo per oscurare le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra cultura e i nostri valori con messaggi distorti".

La Casa della carità, invece, ha spiegato sulla sua pagina Facebook che l'allestimento è "ispirato al Vangelo di Luca e in particolare al verso 'Per loro non c'era posto', che si riferisce alla circostanza per cui Maria e Giuseppe non erano stati accolti nell'albergo dove cercavano riparo per fare nascere il bambino".

Don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, ha affermato: "Siamo convinti che la Natività sia una storia di straordinaria contemporaneità, che continua a parlare al nostro presente. Per questo, nel Presepe allestito all'esterno, abbiamo ripreso la frase del Vangelo di Luca, per riflettere su quanto accaduto a Maria e Giuseppe, che in cerca di un riparo per la notte, si sono sentiti rispondere ogni volta che per loro posto non ce n'era".

L'idea di sostituire l'asinello con un gommone, spiega un'operatrice della Casa, "è nata mesi fa, dopo la vicenda della nave Aquarius, che per giorni e giorni, dopo il no dell’Italia, ha girovagato da un porto all’altro per trovare un approdo in un paese europeo che accogliesse i migranti salvati dal naufragio”.

“Sappiamo di aver scelto un’immagine molto forte per un Presepe - spiega Iole - ma è quello che hanno vissuto Maria e Giuseppe, che alla loro richiesta di aiuto, si sono sentiti rispondere no da tutti. Lo stesso no che è detto oggi a quell’umanità bisognosa che bussa alle nostre porte”.

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