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Martedì, 19 Marzo 2024
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Prete abusa di minore: lo condannano dopo vent'anni

La vicenda venne a galla solo un anno fa quando la vittima, allora 15enne, accusò Don Carlo Chiarenza durante una conferenza stampa

CATANIA - Accusato dopo più di vent'anni don Carlo Chiarenza per abusi su minore. Il don è stato accusato di aver abusato sessualmente, tra gli anni 1989-1990, di un ragazzo allora 15enne, oggi ricercatore negli Usa.

L'incubo sarebbe venuto a galla lo scorso anno, nel corso di una conferenza stampa a Roma ed ha finalmente avuto fine proprio in questi giorni. Durante la conferenza stampa d'accusa, la vittima aveva svelato particolari toccanti e scioccanti riguardo a parole e gesti del parroco nei suoi confronti. In uno dei passaggi centrali di una conversazione tra il sacerdote e l'uomo, registrata all'insaputa del criminale, una sorta di ammissione di colpa.

"Io ti inseguivo, e qui forse è stato l'errore, inseguivo il tuo desiderio di essere voluto bene. E questo lo facevo non ponendomi limiti. Tu forse non ricordi, ma io quasi mai prendevo l'iniziativa: cioé io avvertivo che tu avevi bisogno di essere abbracciato. Ma è stato una volta?". "Si... un paio di volte". "Io avevo solo il ricordo di una volta.. così.. non perché ci fosse un piano, né perché io avessi desideri: c'é stato un momento che mi sembrava di compiacerti, mi sembrava addirittura di farti del bene, come se tu avessi bisogno di liberarti, di esprimerti. è stato un modo di dirti che ti volevo bene".

Oltre alla registrazione sono state presentate le copie di una lettera e di una cartolina, firmate da don Carlo. In una si legge "un bacio 'mangereccio' ciao". Nell'altra si allude alla frequentazione di una ragazza da parte del giovane: "Nonostante i tuoi furiosi e ripetuti tradimenti tedeschi ti voglio un mare di bene! Non lo fare più potrei mangiarti tutto. Un bacio furioso".

PRETI PEDOFILI: LA LINEA DURA DI PAPA FRANCESCO

In questi giorni è giunta dal Vaticano la sentenza di condanna in primo grado, dopo il processo canonico relativo ad accuse di pedofilia. A renderla nota il vescovo della diocesi di Acireale Antonino Raspanti. "La nostra chiesa diocesana - dichiara Raspanti - nel rispetto delle persone e con la volontà di far luce su abusi denunciati lo scorso anno  nei confronti di don Carlo Chiarenza, ha iniziato l’iter giudiziario previsto dall’ordinamento canonico. Egli dovrà sottoporsi ad alcune restrizioni, in osservanza delle quali dovrà dimorare per alcuni anni fuori dalla diocesi non assumendo incarichi ecclesiali e non svolgendo il ministero in pubblico. A lui è data la possibilità di ricorrere entro sessanta giorni presso la suddetta Congregazione”.

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