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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Napoli / Italia

Prof rimprovera i suoi alunni in classe: picchiato fuori scuola

Lo hanno accerchiato in cinque. Età compresa tra i 40 e i 50 anni. La disavventura di Enrico Morabito, insegnante di Casalnuovo, in provincia di Napoli

Una brutta aggressione, dietro potrebbe esserci un movente ancora più terribile: la vendetta di familiari di studenti per un rimprovero di troppo in classe. Potrebbe esserci questo dietro il pestaggio di Enrico Morabito, regista e insegnante di Casalnuovo, in provincia di Napoli. È stato lui stesso a spiegare, con un post sul suo profilo facebook e allegando una foto scattata all’esterno dell’ospedale dopo l’aggressione, cosa è successo. L’uomo ha anche ipotizzato cosa ci sia dietro l’accaduto.

“Da anni ho cercato di lavorare nel settore spettacolo ma visto il poco lavoro degli ultimi tempi ho deciso di sfruttare la mia laurea e fare qualche supplenza su Napoli e provincia”. Morabito spiega così, a quanti lo conoscono come regista, la scelta di indossare dei nuovi ‘abiti’ e dedicarsi a un nuovo lavoro. Negli ultimi giorni aveva assunto un’altra docenza, sempre come supplente, in una scuola media della zona. Un incarico che è terminato proprio il giorno dell’aggressione. A spiegare la correlazione tra le due circostanze è stato sempre Morabito attraverso un post pubblico.

“Stamane - scrive - ho richiamato un'intera classe, una prima media, all'ordine, dal momento che facevano chiasso disturbando di continuo la lezione. Oggi pomeriggio, alle ore 16, mi hanno citofonato dei tizi dichiarandosi come miei amici. Conoscevano il codice del mio citofono e persino il mio nome. Scendo. Mi chiedono se io insegnassi alla De Curtis. Dico loro che ho svolto solo un breve supplenza, non sono docente di ruolo e ho chiesto loro chi fossero. Erano in cinque. Età fra 40 e 50 anni. Pieno pomeriggio. Viso scoperto. Non mi hanno dato tempo di fare altre domande che subito mi hanno aggredito verbalmente e fisicamente. Sul portone del palazzo ancora si vedono macchie del mio sangue”.

A corredo di quanto scritto anche delle foto che effettivamente testimoniano la presenza delle macchie di sangue, oltre al viso medicato. È stata la vittima a chiamare le forze dell’ordine per presentare la denuncia. Con un’ambulanza è stato accompagnato poi all’ospedale. Sottoposto a visita, è stato medicato con una prognosi di sette giorni. “Tanta paura – racconta Morabito - per me e soprattutto per mia mamma. E per fortuna che non erano armati: avrebbero potuto fare di peggio. Ho sempre pensato che la rovina dei figli sono proprio i genitori... ed è così. Ne resto deluso e schifato”. Il docente sta ricevendo in queste ore tanti messaggi di solidarietà per la brutale aggressione. In tanti stanno condividendo il suo post lasciandosi andare a commenti sul ruolo dei genitori e della famiglia in generale. Morabito, però, lancia anche un messaggio di speranza alla fine: “che domani sia un giorno migliore fatto sempre di legalità e che il marcio che si insidia anche nelle scuole possa svanire presto”.

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