Follia a scuola: studente accoltella la professoressa
I fatti in un istituto superiore di Abbiategrasso. La donna è stata accompagnata in ospedale: non è in pericolo di vita
Mattinata di sangue in una scuola superiore di Abbiategrasso, nel Milanese, dove una professoressa di 51 anni è stata accoltellata da uno studente. I fatti, di cui riferisce MilanoToday, sono avvenuti all'interno dell'istituto Emilio Alessandrini, in via Luigi Einaudi. La violenza è esplosa alle 8.25. L'aggressore - pare si tratti di un 16enne - sarebbe già stato fermato dai carabinieri, mentre la prof è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale di Legnano.
Studente pugnala la prof a scuola: parla la compagna di classe
La docente è rimasta ferita a un braccio e alla testa, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. La rassicurazione arriva dai sanitari del 118 Areu, intervenuti all'istituto scolastico con due automediche e due ambulanze. Lievi ferite anche per il ragazzo che l'ha aggredita; lo studente è stato trasportato all'ospedale San Paolo di Milano.
Il movente dell'aggressione
Sul posto sono arrivati anche i carabinieri, inizialmente allertati per una sparatoria. Ancora da chiarire i contorni della vicenda, ma sembra che tutto sia iniziato dopo che la prof ha detto allo studente che lo avrebbe interrogato. L'alunno si sarebbe scagliato contro la docente con un grosso coltello (la lama era di almeno 20 centimetri). Ferita all'avambraccio e terrorizzata, la donna è scappata in bagno, dov'è stata soccorsa per primo dal vice preside. Nel frattempo, il 16enne ha impugnato un'arma a pallini davanti ai compagni di classe. Si tratterebbe di una pistola da softair che se privata del tappo rosso esteticamente è del tutto simile alle armi vere e proprie.
Quando sono arrivati i carabinieri lo hanno trovato ancora in classe. Ha appoggiato coltello e pistola sul banco, ha messo le mani sulla testa e si è consegnato senza opporre resistenza. Il giovane, che secondo le prime informazioni vive ad Abbiategrasso con la famiglia, è stato successivamente trasportato all'ospedale San Paolo di Milano, pare si sia procurato alcune ferite all'avambraccio. Il ragazzo non ha precedenti penali e nella sua storia clinica non risultano problemi psichiatrici.
Il racconto di una compagna: "Ci siamo nascosti dietro i banchi, avevamo paura"
"Noi siamo entrati alle 8 e ci siamo subito suddivisi per fare un lavoro a gruppi" racconta una compagna di classe presente al momento dell'aggressione. "Io ero proprio con questo ragazzo e lui per la prima mezz'ora è stato molto silenzioso, non collaborava, non diceva nulla. A un certo punto è arrivata la nostra prof d'italiano per aiutarci un attimo con il lavoro di gruppo. Poi - dice ancora la studentessa - ha detto a questo mio compagno che a breve lo avrebbe interrogato in storia per recuperare un'insufficienza. Lui le ha risposto che dopo 5 minuti sarebbe arrivato".
Probabilmente, in quel momento il 16enne decide di agire. "Lì - riprende la compagna di classe - ha iniziato a frugare nello zaino. Si è voltato verso di noi dicendoci: 'Mi dispiace ragazzi, mi dispiace'. E dopo ha tirato fuori le armi ed è andato verso la professoressa che ha pugnalato diverse volte. Lei era in piedi, leggermente piegata sui banchi dei miei compagni dall'altra parte dell'aula".
"Dopo che l'ha accoltellata - riprende la giovane - lei è uscita insieme ad altri compagni che erano più vicini all'uscita. Io con altri siamo rimasti bloccati in classe. Ci siamo nascosti dietro i banchi perché non sapevamo se la pistola fosse vera, avevamo paura di eventuali colpi di pistola da parte sua. C'è chi ha rovesciato il banco avanti a noi per proteggerci. Soltanto che lui non ci puntava la pistola contro. Poi ci ha detto di uscire dall'aula e siamo scappati da scuola. Andando verso il parcheggio. Anche la classe di fronte a noi si era accorta di tutto ed era scappata".
Chi è lo studente che ha ferito la prof
Il 16enne, prossimo ai 17 anni, non ha precedenti penali e nella sua storia clinica non risultano problemi psichiatrici. Secondo quanto riferito dal dirigente scolastico, Michele Raffaeli, quest'anno aveva già preso sei note - 4 delle quali dalla prof d'italiano - e proprio martedì doveva esserci un colloquio con i suoi genitori. Lo stesso Raffaeli ha fatto sapere che in passato c'era stato un colloquio didattico tra l'insegnante 51enne e la famiglia del giovane ma non c'era nulla che lasciasse presagire l'aggressione. "Non avevamo elementi per ritenere che potesse avvenire un fatto del genere, ovviamente. Vi posso solo dire che la situazione era già attenzionata dalla scuola e domani avremmo dovuto fare un colloquio con la famiglia. Era già programmato. Proprio perché avevamo rilevano la necessità di parlare con i genitori", ha detto a MilanoToday.
"I ragazzi sono scappati impauriti e hanno aiutato la professoressa", ha ricostruito il dirigente. "La scuola è stata evacuata subito dopo il fatto perché all'inizio si era paventato un pericolo imminente anche per tutti gli altri studenti. In realtà è stato tutto tenuto sotto controllo". Quando la situazione si è calmata, i ragazzi sono stati fatti rientrare per permettere loro di tornare a casa in maniera ordinata. I compagni di classe dell'aggressore saranno sentiti dai carabinieri in quanto testimoni diretti del momento di follia del loro coetaneo.
Valditara: "Episodio inquietante, andrò ad Abbiategrasso"
"Voglio andare ad Abbiategrasso per esprimere la mia solidarietà alla docente aggredita e anche per lanciare il segnale che lo Stato, il ministro dell'Istruzione e il Governo più in generale sono vicini a tutti gli insegnanti e a tutto il personale della scuola, a maggior ragione quando questi nell'adempimento delle loro funzioni vengono aggrediti". Lo ha fatto sapere il ministro Giuseppe Valditara, oggi a margine dell'evento 'Pact for Innovation' al Mind di Milano. Il ministro, lasciando il convegno, ha spiegato di essere diretto proprio nel comune teatro dell'aggressione.
"È un fatto molto grave" ha aggiunto Valditara. "Devo dire che io ricevo settimanalmente dei report abbastanza inquietanti su questo fenomeno, cioè docenti che vengono aggrediti", ha sottolineato. "Abbiamo già interessato l'avvocatura dello Stato in diversi casi, per mettere a disposizione la difesa legale. Valutiamo anche l'episodio di oggi. Ma certamente negli episodi gravi - ha precisato - lo Stato dovrà chiedere direttamente anche il risarcimento del danno di immagine affiancandosi all'azione del docente, quindi costituendosi come parte civile nel processo".
"Io non riesco a immaginare come un insegnante possa essere aggredito in una classe" ha proseguito il ministro. "Questo testimonia un problema sociale rilevante. Ed è in parte anche conseguenza di quello che è successo negli anni passati con il Covid. La didattica a distanza ha rotto quelle relazioni umane. La scuola è una grande comunità educante, il rapporto di personalizzazione è decisivo".