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Martedì, 23 Aprile 2024
Città Bologna

Prostituzione in pieno lockdown: giro di affari da 100mila euro al mese

Cinque persone sono state arrestate dai carabinieri. L'indagine è partita dalla denuncia di un cliente che si è rivolto ai carabinieri dicendo di avere subito un'estorsione da parte della banda di sfruttatori

Il lockdown non ha fermato il sesso a pagamento, anzi nel Bolognese gli affari erano più floridi che mai per una banda che garantiva ai clienti incontri a domicilio. Gli incassi arrivavano anche a centomila euro al mese. I carabinieri della compagnia di Imola hanno arrestato cinque persone accusate di avere fatto prostituire 5-6 donne straniere: romene prevalentemente, ma anche un'ucraina e una cubana.  

Secondo l'accusa, organizzavano per i clienti incontri per prestazioni sessuali anche a domicilio in provincia di Bologna e a Ferrara, in estate accompagnavano le donne che facevano prostituire, lungo alcune strade e in camere di alberghi, anche in alcune località della riviera romagnola.  

L'indagine è scattata nell'aprile 2020 dopo che un cliente si è rivolto ai carabinieri dicendo di essere vittima di un'estorsione: chiedeva di pagare meno del pattuito ed è stato minacciato. Le indagini hanno fatto scoprire il giro di prostituzione. A reggere gli affari sarebbe stato un 44enne serbo, arrestato per tentata estorsione e sfruttamento e agevolazione della prostituzione. Gli altri quattro indagati sono i figli dell'uomo, 25 e 27 anni, la compagna di quest'ultimo di origine polacca anche lei di 27 anni e un 70enne della provincia di Cesena. Rispondono di sfruttamento e agevolazione della prostituzione in concorso, sono agli arresti domiciliari. 

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